Politica Lecce 

Lecce Città Giusta: ''Salario minimo comunale pe contrastare il lavoro povero''

Lo propone il gruppo consiliare nell’ambito dei lavori appaltati dal Comune di Lecce e dei servizi erogati da aziende concessionarie o affidatarie.

''Il Comune di Lecce deve occuparsi di lavoro e di qualità del lavoro. Contrastare il lavoro povero, intervenire sul salario, sulla precarietà, sull’occupazione e sulla sicurezza nei posti di lavoro. Pensando alla dignità del lavoro, abbiamo scelto di assumere un preciso impegno se avremo una rappresentanza in Consiglio e in Giunta: sottoporre alla Giunta Comunale una deliberazione che imponga il ''salario minimo comunale'' nell’ambito dei lavori appaltati dal Comune di Lecce e dei servizi erogati da aziende concessionarie o affidatarie''. Lo afferma in una nota il gruppo Lecce Città Giusta, con Patti per Salvemini sindaco.

''Si tratta di un gesto di civiltà, non di una azione coraggiosa, ma solo doverosa, perché non vi siano nel prossimo futuro lavoratrici o lavoratori, impiegati come operai edili nei cantieri delle grandi opere comunali, o addetti alla raccolta dei rifiuti, o operatori socioeducativi o addetti di biblioteca o operatori addetti all’accoglienza di spazi espositivi e teatri comunali, che ricevano una remunerazione inferiore ai 9 euro l’ora, ferma restando l’applicazione dei trattamenti di miglior favore, previsti dalla contrattazione collettiva sottoscritta dalle sigle più rappresentative, che occorre sempre più valorizzare, promuovendone il rispetto anche attraverso adeguati e capillari controlli lungo tutta la catena degli appalti''.

''Altrettanto forte sarà il nostro impegno sui temi della parità di genere e del contrasto alle discriminazioni sul lavoro, affinché sia riconosciuta pari dignità sociale (come previsto dall’art. 3 della Costituzione) a tutte le lavoratrici e i lavoratori in città. Il Comune dovrà adottare stabilmente misure di “premialità di parità” analoghe a quelle previste dalla legislazione scaturita dal PNRR, in termini di punteggi aggiuntivi a favore delle imprese che promuovono politiche occupazionali gender-sensitive su vari fronti: contrasto alle discriminazioni, strumenti di conciliazione vita/lavoro, pari opportunità generazionali e di genere nei percorsi di assunzione e nei percorsi di carriera, parità salariale tra lavoratori e lavoratrici''.

''Chi si candida a guidare l'Amministrazione comunale non deve promettere di trovare lavoro a chicchessia, ma può e deve impegnarsi perché a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori sia riconosciuta la dignità necessaria, a partire dalla remunerazione e dalla sicurezza, così come alle lavoratrici e ai lavoratori accolti in città siano garantite condizioni di vita adeguate per opportunità abitative e per i servizi di trasporto necessari a raggiungere i luoghi di lavoro'', conclude la nota.


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