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Tap, LeU dice no al gasdotto. De Lorenzis: “Chi oggi si oppone lo appoggiò in Parlamento”

Ancora polemiche dopo l’appello lanciato da Potì ai partiti. LeU aderisce, ma arriva la critica del M5S. Pd e +Europa difendono le iniziative dell’azienda Tap. Fa discutere anche...

Ancora polemiche dopo l’appello lanciato da Potì ai partiti. LeU aderisce, ma arriva la critica del M5S. Pd e +Europa difendono le iniziative dell’azienda Tap. Fa discutere anche oggi l’appello lanciato dal sindaco di Melendugno, Marco Potì, ai politici locali per chiarire la propria posizione sul gasdotto Tap. Dopo la disponibilità di “Potere al Popolo” di firmare un impegno contro l’opera, arriva la disponibilità di Liberi e Uguali a sottoscrivere lo stesso appello del primo cittadino. Nella nota a firma dei candidati a Camera e Senato (Massimo D'Alema, Gabriele Abaterusso, Rossella Muroni, Salvatore Piconese, Antonio De Donno, Alberto Colucci, Marcello Risi, Daniela Sindaco, Giuliano Benincasa), scrivono: “Condividiamo pienamente l'appello lanciato dal sindaco di Melendugno Marco Potì e, coerentemente con quanto da sempre sostenuto, intendono firmare il patto proposto dall'amministrazione.  Non si può ignorare la richiesta legittima dei residenti di ridiscutere l'approdo del gasdotto. Tanto più che essa coincide con interessi economici e ambientali dell'intera comunità salentina”. “Ci impegneremo – concludono - affinché sia individuata una localizzazione più ragionevole del gasdotto”. De Lorenzis (M5s): “Sbaglia Potì a dare l’occasione ai partiti di sembrare senza colpe” Ma il deputato e candidato del M5S, Diego De Lorenzis, stigmatizza questa inizia del sindaco: “Su Tap l’appello di Poti – afferma - è solo un’occasione per i partiti di apparire senza colpe. Purtroppo sono 30 anni che assistiamo alla patologia da campagna elettorale che affligge tutti i partiti tradizionali, da destra a sinistra, e i loro uomini, nuovi e meno nuovi, che dietro a simboli diversi lanciano le solite promesse con slogan accattivanti per raccogliere una manciata di voti, salvo dimenticarle una volta entrati nel ‘Palazzo’. La credibilità e la coerenza non gli appartengono e gli elettori farebbero bene a diffidare di chi è stato complice del massacro del territorio”. “I politici e i loro partiti – insiste - dovrebbero ricordare in campagna elettorale quello che hanno votato in Parlamento e non il contrario di quello che hanno fatto in atti ufficiali che portano la loro firma. Se oggi tutti sono contrari al gasdotto Tap, anzi sono favorevoli ma solo contrari al suo punto di approdo, perché votarono favorevolmente l’atto di ratifica in cui era indicato San Foca? E quelli che, in diverse sedi, fanno finta di opporsi al gasdotto, perché non spiegano il motivo del loro voto favorevole al decreto Sblocca Italia che consente di superare il concerto con i territori per le infrastrutture energetiche come i gasdotti? E chi dice di non volerlo, come i rappresentanti di Liberi e Uguali, perché quando erano al Governo di questa Regione con Vendola non hanno mai esplicitato questa posizione al Ministero dello Sviluppo Economico?”. De Lorenzis ribadisce come solo il M5s abbia avuto da sempre una posizione uniforme ad ogni livello istituzionale, di totale contrarietà motivata: “Tutti gli altri politici – aggiunge - invece hanno sempre rifuggito il confronto con i cittadini, nel merito dell’utilità dell’opera e soprattutto sui voti espressi e sugli atti incoerenti presentati come rappresentanti del popolo. Le loro scuse sono tardive oltre che ingannevoli e offensive: il loro ravvedimento è falso e rappresenta l’ennesimo schiaffo all’intelligenza degli italiani che ci auguriamo vadano tutti ai seggi, ben consapevoli di chi li ha difesi e di chi li ha traditi" Capone e Massa (Pd): “Su Tap clima intollerabile e assenza di democrazia” Su Tap, intervengono anche i deputati uscenti del Pd, Salvatore Capone e Federico Massa, che parlano di “clima intollerabile” e “praticabilità democratica a rischio”: “Sul progetto Tap e sulla sua realizzazione si può essere d’accordo o meno. Si può condividere o meno la necessità della diversificazione energetica nel nostro paese come l’urgenza di approvvigionamento da gas per poter arrivare in tempo ragionevole alla decarbonizzazione come già esplicitato nella Strategia energetica Nazionale. Quello che non è possibile fare è inquinare la discussione e definire chiunque si avvicini a Tap, giovani o imprese, come nemico del territorio additandolo al pubblico ludibrio”. “Indipendentemente da Tap – proseguono -, che in questa sede nessuno difende, emerge con forza una questione sulla praticabilità democratica del territorio e sul rispetto che si deve a chi ha opinioni differenti e alle imprese territoriali cui Tap fa riferimento. Un clima dove rischiano di innestarsi comportamenti rispetto ai quali nessuno avrà poi il diritto di prendere distanze e ognuno dovrà assumere le proprie responsabilità”. Masini (+Europa): “Grave chiedere boicottaggio delle iniziative Tap che spende soldi per il territorio” Sul gasdotto e sulle affermazioni del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sui «vergognosi Master di Tap», interviene Giordano Masini, capolista al Senato collegio plurinominale Puglia 02, di +Europa con Emma Bonino che afferma: “Una grande azienda - Tap - spende soldi per la formazione in ambito turistico in Salento, e il presidente della regione invita a boicottarne l’iniziativa: mi sembra un grave errore. Al di là di quello che si pensa del gasdotto, gli investimenti in formazione sono quelli che da sempre mancano, in Salento come nel resto del Mezzogiorno, e il loro arrivo andrebbe salutato con entusiasmo. Piuttosto bisognerebbe riflettere sul segnale che si dà a tutti i soggetti privati che potrebbero voler seguire la strada scelta da Tap e spendere in formazione in Salento: investire con la minaccia del boicottaggio da parte delle istituzioni ai più alti livelli non entusiasma nessuno. Definire traditori, poi, i ragazzi che parteciperanno ai corsi, e invitare gli operatori turistici a non assumerli, è più che una caduta di stile: chi sceglie di accrescere le proprie competenze per lavorare e contribuire alla crescita economica e culturale della propria terra meriterebbe almeno il rispetto, se non la gratitudine, delle istituzioni”.      

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