Società Melendugno 

Otto progetti per le marine di Melendugno: si potrà “volare” nella grotta della Poesia

I documenti trasmessi nei giorni scorsi rientrano nell’ambito dei CIS, i Contratti Istituzionali di Sviluppo, per un totale di 35 milioni di euro

Un nuovo volto al paesaggio costiero di Melendugno: otto progetti per un restyling green Percorsi naturalistici, mobilità dolce, waterfront verdi, riqualificazione del tessuto urbano e messa in sicurezza del litorale sabbioso, costruzione di un parco dell’accoglienza e un’ulteriore valorizzazione dell’area archeologica di Roca con l’idea della Poesia in volo: otto progetti integrati che ridisegnano la costa melendugnese, valorizzandola e proteggendola al tempo stesso, sono stati trasmessi nei giorni scorsi dal Comune di Melendugno nell’ambito dei CIS, i Contratti Istituzionali di Sviluppo, per un totale di 35 milioni di euro.

Ci sarà una litoranea bis che andrà a decongestionare l’attuale litoranea da Torre Specchia a Torre dell’Orso facendola diventare una passeggiata dolce lungo la costa o il progetto incentrato sulla penisola archeologica di Roca con l’idea della “Poesia in volo”, a cura degli studi Margine e Metamor Architetti & Associati.

Quest’ultimo intende rafforzare i servizi di viabilità, i parcheggi dell’area, oltre alla messa in sicurezza e valorizzazione della Grotta della Poesia piccola. Il progetto è finalizzato ad incrementare l’attrattività dell’area archeologica di Roca Vecchia migliorandone l’accessibilità e valorizzando le areee adiacenti alle mura urbiche. Inoltre, l’intervento sulla Grotta della Poesia piccola prevede la possibilità di “volare” dentro la grotta appesi ad un cavo, un’emozione che sicuramente in moltissimi vorranno provare.

Associato a questo progetto è lo studio di fattibilità sulla messa in sicurezza e valorizzazione della Grotta della Poesia piccola a Roca Vecchia, che va visto all’interno di un più ampio contesto di azioni e ricerca per la promozione dei beni del territorio. Le azioni proposte mirano a integrare il progetto di valorizzazione della Grotta in una strategia coerente. Nella fattispecie, l’intervento prevede l’inserimento di due operazioni progettuali, un’operazione di demolizione della scala e delle strutture presenti sul fondo della grotta per liberare lo spazio della formazione carsica dai relitti delle gabbie metalliche e la costruzione di un sistema leggero di visita.

Anche la marina di Torre dell’Orso è stata ripensata attraverso una riqualificazione urbana con ristrutturazione della Masseria dell’Orso, a cura dell’architetto Roberto De Giorgi e associati, una proposta di progetto che vuole far rivivere la marina non solo sulla costa ma anche nell’entroterra creando collegamenti, pedonali o ciclabili, verdi e integrati al contesto, al fine di riattivare il commercio anche nelle zone più interne e rende, infine, la marina un paese turistico. Al centro del progetto la ristrutturazione della Masseria che potrà diventare un centro servizi polifunzionale e un contenitore culturale.

Dello studio Margine anche il progetto che prevede la realizzazione di una infrastruttura verde di connessione tra l’Area archeologica di Roca Vecchia a Nord e il SIC Alimini a sud di Torre dell’Orso. Il lungomare esistente sarà trasformato in un waterfront verde che, lungo il tracciato, ospita un bosco mediterraneo. Un percorso naturalistico che consente un’osservazione lenta del mare e offre servizi per gioco e sport.

Ambizioso anche il progetto relativo alla realizzazione di un parco dell’accoglienza a San Foca, a cura del progettista architetto Antonio Sergio, che mira a riqualificare l’area dell’ex colonia Regina Pacis. Gli obiettivi sono due: uno è rappresentato dalla riqualificazione di un’area deturpata dalla presenza di fabbricati che ad oggi risultano incompatibili rispetto al pregio originario dei luoghi, al fine di restituirne il “genius loci”, cioè la loro qualità ambientale e la loro bellezza naturalistica, l’altro è rappresentato dalla trasformazione di quell’area in un parco dell’accoglienza, per commemorare l’enorme tragedia che le popolazioni migranti hanno dovuto patire nell’attraversare il mare Mediterraneo e giungere fino alle nostre coste.

Dell’architetto Antonio Cioffi il progetto che prevede la realizzazione di un Hub turistico con isola al centro di San Foca: dall’hub al mare, un’onda blu che rigenera, sorprende, emoziona. Un percorso identitario per ritrovarsi in antichi luoghi e nuovi spazi e perdersi, al tempo stesso, in momenti di pura contemplazione della bellezza. Interventi leggeri ed ecocompatibili che cambiano tutto senza cambiare nulla.



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