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Covid-19, come affrontare solitudine e paura tra gli anziani

I consigli della psicologa Annalisa Bello per aiutare i nostri anziani a superare questa difficile situazione

Al tempo della pandemia “covid-19” paura e ansia possono incidere molto negativamente sui nostri anziani, stimolando ormoni che indeboliscono le difese immunitarie. Proprio in questo periodo di isolamento possiamo stare più vicini ai nostri cari. Come? Con le nuove tecnologie, condividendo belle foto e bei ricordi, stimolando le emozioni positive e il senso di appartenenza a una famiglia. Attenzione, non bisogna negare le proprie emozioni, ma si possono gestire con un atteggiamento costruttivo ed empatico. Con la psicoterapeuta Annalisa Bello vi diamo pochi concreti consigli per affrontare un momento difficile per tutti, ma soprattutto per gli anziani più fragili. 


Lo stato di paura e allerta è normale in una situazione di grande incertezza sanitaria ed economica, ma si deve e si può trovare ugualmente l’equilibrio. La popolazione più anziana è quella più a rischio e anche quella più fragile. Ci sono gli strumenti per essere ugualmente vicini: telefoni, smartphone e pc. Bisogna saper trovare un piccolo lato positivo della vicenda: possiamo investire il nostro tempo su nuove attività o su quelle attività che, nonostante fossero desiderate, non permettevano di essere coltivate a sufficienza proprio a causa delle nostre abitudini. Alcuni, proprio in questo periodo, si stanno fermando per dedicare più tempo ai propri affetti, per riprendere vecchi progetti che erano fermi e per dedicarsi al “piacere dell’ozio”. “Assumiamo” contenuti televisivi allarmistici con moderazione e dedichiamo più tempo al relax e a piccoli piaceri quotidiani, spezzando la ruota continua di pensieri negativi.  Non è facile come scriverlo, ma possiamo provarci. Cominciamo leggendo questa intervista all’esperta. 

I CONSIGLI DELLA PSICOLOGA E PSICOTERAPEUTA ANNALISA BELLO


Il decreto per contrastare la malattia covid-19 ha costretto tanti anziani all’isolamento, come si possono evitare i pensieri negativi in questo periodo? 


«In questo momento, evitare pensieri negativi equivale a porsi un obiettivo molto difficile da raggiungere, se non impossibile. L’emergenza che stiamo vivendo, da un punto di vista psicologico, ci porta a dover fare i conti con emozioni che, come la paura, caratterizzano la risposta degli esseri umani dinanzi alla percezione di una minaccia o di una situazione di pericolo. E, ora, il pericolo  è reale. È, quindi, normale fare pensieri negativi. L’importante è saperli gestire così da evitare di esserne travolti e perdere la lucidità che, mai come ora, è necessaria per osservare ed ottemperare alle norme e alle prescrizioni rivolteci».


I pazienti delle residenze sanitarie hanno un ulteriore periodo di stress, che genera ansia e paura. La psicoterapia può aiutare a superare questo momento? 



«La fragilità e la vulnerabilità dei nostri anziani sono ulteriormente magnificate in questo momento. E, questo, vale anche da un punto di vista psicologico. Il supporto, l’ascolto empatico, la validazione emotiva di vissuti caratterizzati da incertezza, instabilità, paura e solitudine sono qualcosa di importante da offrire ai nostri anziani: si sentono compresi e caldamente rassicurati. Le persone più fragili o più anziane hanno tanto bisogno di maggiore attenzione, al pari dei rispettivi familiari, costretti anch’essi alla lontananza dai propri cari».


Alcuni anziani sono sprofondati in una psicosi e nella paura della morte: quanto questa condizione psichica incide sulla salute fisica? 


«Il nesso tra ansia e difese immunitarie è da tempo al centro di molti studi. Emozioni percepite come spiacevoli, quali l’ansia, la paura, sono connesse al rilascio del cosiddetto ‘ormone dello stress’, il cortisolo,  che ci difende, appunto, in situazioni particolarmente stressanti, rivelandosi utile nel breve termine.  A lungo andare, però, ci fa entrare in una spirale viziosa che ci fa diventare più sensibili alle minacce tese dagli agenti esterni, rivelandosi, quindi, come nocivo e indebolendoci ulteriormente».

Cosa possono fare i familiari costretti a stare lontani dai loro cari? Le nuove tecnologie oggi diventano salvifiche per mantenere un contatto, vero?


«Le nuove tecnologie sono un preziosissimo strumento per preservare la vicinanza che, seppur virtuale, colma le distanze e acquieta gli animi dei nostri anziani, rassicurandoli e tranquillizzandoli. Quindi, ‘sì’ a videochiamate, telefonate, foto, video utili per scandire questo insolito scorrere del tempo nel miglior modo possibile con l’affetto dei propri cari che non conosce barriere e che trasuda anche dal virtuale».


Ci sono dei trucchi o dei consigli da seguire in questo periodo per tutti i più giovani, che hanno dei genitori o dei nonni anziani e isolati in questo momento? Cosa possiamo fare per loro? 


«Per preservare noi stessi e i nostri cari, è sicuramente indispensabile attenersi all’osservanza delle misure stabilite da Governo. Quello che, ancora, possiamo fare è garantire ai nostri anziani presenza, vicinanza, ascolto, avvalendoci del virtuale. Possiamo, poi, approfittarne per preparare loro qualcosa: una sorpresa! Raccogliere le foto dei momenti piacevoli trascorsi  e metterle insieme in un video da far recapitare loro, virtualmente. Potrebbe essere un’idea, qualcosa che rinsalda il senso di sé, il senso di appartenenza alla propria famiglia.  E,  tutto questo non può che far bene, non solo agli anziani!»


Gaetano Gorgoni

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