Salute Sette Il dolore ai reni può essere confuso col mal di schiena: i consigli per approfondire I problemi renali possono emergere con campanelli d’allarme che il corpo usa anche per altre patologie. Col dottor Corghi vi spieghiamo cosa fare quando emergono questi sintomi. 11/10/2024 circa 3 minuti I problemi renali possono emergere con dei campanelli d’allarme che il nostro corpo usa anche per altre patologie: al mal di schiena si associano nausea, vomito, febbre, minzione frequente, sangue nelle urine, cambiamento di colore delle urine, ritenzione idrica. Con il dottor Corghi vi spieghiamo cosa fare quando emergono questi sintomi.Il dolore ai reni si manifesta nella parte superiore dell’addome, sul lato destro e/o sinistro a seconda che uno o entrambi i reni siano coinvolti, oppure nella regione costo-lombare. Può essere persistente o presentarsi con fitte intermittenti, di natura acuta o cronica. In alcuni casi, il dolore può irradiarsi anche verso l’inguine. Distinguere il dolore ai reni dal mal di schiena non è immediato. Quali sono le cause del dolore ai reni e cosa fare in sua presenza? Ne parliamo con il dottor Enzo Corghi, nefrologo presso i centri medici Humanitas.Dottore, i sintomi dei dolori ai reni sono comuni a molte altre patologie, vero?«Spesso al dolore ai reni sono associati altri disturbi, come nausea, vomito, febbre, minzione frequente, sangue nelle urine, cambiamento di colore delle urine, ritenzione idrica».C’è anche il mal di schiena che dipende dai problemi ai reni da mettere in conto…«Non è sempre immediato capire se un dolore lombare sia di origine renale o muscolo-scheletrica. Il mal di schiena può presentarsi con diverse caratteristiche temporali: acuto (di breve durata), cronico (costante) o recidivante (intermittente), con periodi di sollievo, sia completi che parziali, seguiti dalla ricomparsa dei sintomi. Per quanto riguarda le caratteristiche, il dolore può essere intenso o sordo, e può irradiarsi in altre parti della schiena o del corpo, come il torace, l’addome o gli arti inferiori. A differenza del dolore renale, che non varia significativamente con il movimento o il cambio di posizione, il dolore muscolo-scheletrico può modificarsi con il movimento o il cambio di postura, o manifestarsi solo in certe posizioni (in piedi, sdraiati) o attività e peggiorare con l’affaticamento muscolare».Dolore ai reni e infezione delle vie urinarie, facciamo chiarezza.«Il dolore ai reni può riconoscere diverse cause come la presenza di calcoli renali, infezioni delle vie urinarie, tumori ai reni, traumi renali.Le infezioni delle vie urinarie inferiori (uretra e vescica) se non trattate correttamente possono propagarsi alle vie urinarie superiori (ureteri e reni), provocando dolore. Fra queste si distinguono la cistite, che è la più comune delle infezioni urinarie, localizzata alla vescica; l’uretrite (infezione dell’uretra); pielonefrite, che è un’infezione del rene, che può anche derivare da una cistite non trattata adeguatamente e compromettere la funzionalità renale in modo variabile, fino a causare uno shock settico con potenziali esiti fatali nelle forme più gravi.I batteri che più comunemente causano queste infezioni sono l’escherichia coli e nelle forme più complesse Proteus, Pseudomonas e Klebsiella: tutti questi germi possono essere o diventare resistenti agli antibiotici più comuni e ai disinfettanti delle vie urinarie: per questo il trattamento deve essere mirato, con farmaci efficaci assunti per la durata necessaria. Il sintomo tipico della pielonefrite è un dolore intenso a un fianco che tende a persistere per giorni, accompagnato da febbre con brividi e, spesso, nausea e vomito. Possono comparire urine scure o maleodoranti, sangue nelle urine, e una minzione frequente e dolorosa».Cosa fare in casi di mal di reni?«Se il dolore ai reni persiste, è opportuno consultare il medico. È invece importante recarsi immediatamente al pronto soccorso in caso di sintomi come forte dolore accompagnato da nausea o vomito, febbre, brividi, impossibilità a svuotare la vescica. Se necessario, dopo la visita, lo specialista potrebbe richiedere alcuni esami di accertamento come l’esame del sangue e delle urine, un’ ecografia o una TAC».
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