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Noleggio a lungo termine per privati ha registrato un +12% sul 2020

Analisi dei dati sul NLT

Il noleggio a lungo termine per privati è in costante crescita. A dirlo è un report pubblicato dall’Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio, della Sharing mobility e dell’Automotive digital, il quale ha registrato un +12% sul 2020.

Conferma la tendenza anche il CEO di Finrent.it, Giovanni Spera, realtà leader in Italia nel settore del noleggio a lungo termine di auto nuove e usate.

Tra i diversi motivi, il primo è legato alle difficoltà a reperire nuovi veicoli e a sostenere le spese legate all’acquisto, sono evidenti. Tra la scarsità di chip e materie prime, l’elevata inflazione e il conseguente carovita, è inevitabile trovare delle soluzioni più intelligenti per non rinunciare ad un veicolo ma farlo risparmiando.

NLT per privati: il confronto tra il 2019 e il 2021

A favorire il trend di crescita del noleggio a lungo termine per privati – secondo ANIASA – sarebbe l’interesse cresciuto annualmente verso le vetture ecologiche. Quanto ai dati riportati nell’ultimo bilancio dell’associazione romana si evince che la formula NLT con solo codice fiscale, nel 2021 ha fatto il +55% sull’anno 2020.

Il fatturato totale ha registrato un incremento di quasi 9 miliardi di euro, registrato come annunciato ad inizio articolo, il +12% rispetto al 2020.

Oltre al motivo citato in precedenza, l’aspetto che interessa privati e aziende riguardo il noleggio a lungo termine è anche la flessibilità e in alcuni casi il risparmio economico rispetto all’acquisto o ad altre soluzioni.

In termini di flessibilità potremmo dire che il NLT consente al contraente di pagare un canone mensile (il cui prezzo varia in base a diverse dinamiche), ottenendo servizi inclusi come l’assistenza stradale, la manutenzione ordinaria e straordinaria, la polizza RC e il bollo auto, evitando all’intestatario di pensare alle pratiche burocratiche con le relative scadenze.

In termini economici l’aspetto si fa più interessante ma allo stesso tempo spinoso. È importante sottolineare che la convenienza in questo caso è soggettiva. Se l’automobilista utilizzasse frequentemente il veicolo, sicuramente potrà notare un bel risparmio economico.

Viceversa, con uso saltuario è importante analizzare scrupolosamente tutti i pro e contro sia del noleggio a lungo termine che dell’acquisto del veicolo stesso.

Per chi volesse approfondire l’argomento, cliccando in questo articolo è possibile consultare il report in cui si evincono i costi per mantenere un’auto di proprietà in Italia.

Cresce l’interesse per il noleggio a lungo termine: ecco l’andamento anno dopo anno

A fronte di quel che abbiamo detto, il trend annuale del mercato del noleggio a lungo termine (sia per privati che per aziende), è in crescita. Di seguito, riportiamo il bilancio pubblicato dall’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri (UNRAE).

Riguardo al trimestre 2022 possiamo fare soltanto delle supposizioni, visto che al momento non ci sarebbero dati completi e a sufficienza per fare un’ufficialità in più se non in merito a quella già confermata ad inizio articolo.

Se il trend continuasse con il suo andamento positivo, il mercato potrebbe regalare non poche soddisfazioni.

Alimentazioni del noleggio a lungo termine nel 2022: cosa scelgono privati ed aziende

Abbiamo appurato inizialmente come le vetture ecologiche in alcuni casi, abbiano salvato il mercato automobilistico italiano. La scelta più comune delle alimentazioni delle vetture con noleggio a lungo termine ricade sui motori diesel e benzina.

La scelta dei soggetti privati registra il 36,5% per auto con motorizzazione diesel. Mentre passano a 22,4% le alimentazioni benzina. Nonostante gli incentivi statali le auto elettriche non convincono ancora del tutto, riducendo l’interesse dal 7,5% al 4,7%.

Quelle che crescono lievemente sono le vetture plug in, con l’11,7%. Mentre mantengono una quota stabile e piuttosto alta, i veicoli ibridi, ottenendo una quota pari al 19%.

Le selezioni da parte dei privati sono piuttosto differenti – da quanto si apprende dal report di UNRAE – rispetto a quelle scelte dalle società. Soggettività di modelli a parte, anche le motorizzazioni selezionate dalle imprese riportano risultati differenti.

Ad esempio, il 63% delle imprese preferiscono le vetture diesel, mettendo al secondo posto le vetture ibride, la cui quota riportata dall’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri è pari al 15%, superando le alimentazioni a benzina ridotte al 12,3%.

Seppur vi è una differenza sottile (se non per le vetture diesel), è chiaro che le scelte aziendali rispetto a quelle dei privati, devono basare le proprie valutazioni su aspetti completamenti differenti rispetto all’uso che ne farebbe un individuo privato.

Ma lo stesso si direbbe se si affrontasse una comparazione dei modelli di noleggio a lungo termine scelti dalle aziende e quelli voluti dai privati.

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