Cronaca Lecce Pedopornografia, il web sempre più trappola per i minori Presentato l'annuale report della Polizia Postale che evidenzia un aumento dei reati legati alla diffusione di materiale sullo sfruttamento sessuale di minori. Tutti numeri in Puglia. 06/05/2025 circa 6 minuti In occasione della Giornata Nazionale contro la Pedofilia e Pedopornografia è stato pubblicato l'annuale report della Polizia di Stato che, grazie all'impegno costante della Polizia Postale, rappresenta un momento per riaffermare la determinazione nella lotta a un crimine senza confini, che si evolve al passo con la tecnologia.Nel corso dello scorso anno, solo in Puglia i dati riportano come siano stati 8 gli arrestati per reati commessi in tale ambito, con altre 58 che sono state denunciate e 52 le perquisizioni effettuate sul tutto il territorio regionale.Com'è evidenziato nel report, nel 2024 è stato potenziato il monitoraggio dei siti analizzati che è aumentato in maniera esponenziale rispetto al 2023. Complessivamente 42.231 i siti analizzati di cui 2.775 resi irraggiungibili e inseriti nella black list dei siti che contengono rappresentazioni di sfruttamento sessuale di minori, per inibirne la visualizzazione e impedire alle immagini di abuso di continuare a circolare, evitando la vittimizzazione secondaria. Il numero complessivo di casi trattati è risultato in aumento rispetto all’anno precedente passando da 2702 a 2828, testimoniando la crescita dell’azione di contrasto a fronte della crescita dei fenomeni.Nel 2024 il dato relativo dell’aumento delle persone arrestate, passate da 108 nel 2023 a 147 nel 2024, è connesso al rafforzamento delle operazioni repressive volte ad identificare e arrestare tempestivamente gli autori di gravi reati. Il dato relativo alle persone denunciate in stato di libertà (1037) è risultato in leggera diminuzione rispetto ai dati 2023 (1131) analogamente per il numero delle persone indagate passate da 1239 nel 2023 a 1184 evidenziando come l’azione della Polizia Postale si è orientata con maggiore incisività sui soggetti di particolare pericolosità.Nel 2024 le analisi delle attività hanno evidenziato un aumento delle perquisizioni passate da 927 nel 2023 a 986 nel 2024. Questo dato evidenzia un approccio investigativo più incisivo e capillare con operazioni che hanno permesso di raccogliere prove fondamentali per i procedimenti giudiziari e di smantellare reti criminali attive nella diffusione di materiale pedopornografico.L’adescamento di minori online rappresenta una delle minacce più insidiose e pericolose per i bambini e gli adolescenti, un fenomeno che il Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online (CNCPO) affronta con costante impegno e strategie mirate. L’analisi dei dati relativi agli ultimi due anni evidenzia come questo reato, pur mantenendosi su livelli elevati, mostri un’evoluzione che richiede interventi sempre più specializzati e tempestivi.Nel 2024, il numero complessivo dei casi trattati si attesta a 374, un dato leggermente superiore rispetto ai 353 del 2023, che può essere interpretato come il frutto di un’intensificazione delle attività di prevenzione e educazione. L’adescamento online infatti è un fenomeno che si sviluppa e si manifesta nelle piattaforme digitali sempre più precocemente utilizzate da bambini e ragazzi come i social network le app di messaggistica istantanea e, più recentemente i videogiochi online, luoghi virtuali adatti per “predatori” pronti ad usare tecniche di manipolazione affettiva per ottenere immagini sessuali, video e addirittura incontri reali con potenziali vittime.In questo contesto il Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online ha intensificato le proprie attività investigative, adottando tecniche avanzate di monitoraggio del deep e dark web, collaborando con le principali piattaforme digitali per segnalare e rimuovere contenuti illeciti e rafforzando la cooperazione con le forze dell’ordine internazionali per identificare e fermare i responsabili di questi crimini.La sextortion rappresenta una delle minacce più insidiose e devastanti per i minori nel panorama dei crimini online. Questo fenomeno si manifesta attraverso il ricatto sessuale: i malintenzionati inducono le vittime, spesso con l'inganno o la manipolazione emotiva, a condividere immagini intime per poi minacciarle della diffusione di tali materiali per ottenere ulteriori contenuti, denaro o favori personali. Singoli sfruttatori e organizzazioni criminali sfruttano le vulnerabilità psicologiche e sociali dei giovani, le loro curiosità, la naturale fiducia negli altri per realizzare contatti online discreti e apparentemente anonimi attraverso i quali indurre a produrre, inviare e condividere con sconosciuti immagini intime e video personali estorti con minacce e raggiri.Il revenge porn, ossia la pubblicazione o diffusione di immagini o video a contenuto sessualmente esplicito, destinati a rimanere privati, senza il consenso delle persone rappresentate, è una delle forme più gravi di aggressione online, con conseguenze devastanti per le vittime, in particolare quando sono minorenni. Il Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online è costantemente impegnato nel contrasto a questa minaccia attraverso attività investigative avanzate, azioni di prevenzione e supporto psicologico alle vittime realizzato dall’U.A.C.I.L'intelligenza artificiale generativa sta cambiando il modo in cui interagiamo con il mondo digitale, in considerazione della possibilità di creare contenuti nuovi come immagini, video, testi e audio. Purtroppo, si sta verificando un aumento nei casi di abuso di questi strumenti per creare materiale di sfruttamento sessuale dei più piccoli. Tale fenomeno può riguardare sia minori reali, la cui immagine può essere artificialmente modificata in contenuto pedopornografico, ovvero può essere utilizzata per creare contenuti illeciti raffiguranti bambini inesistenti nel mondo reale.Recentemente, si è dimostrato che l’intelligenza artificiale può essere utilizzata per agevolare condotte di adescamento online, revenge porn e sextortion. Infatti, le capacità di generare messaggi su misura per il tipo di interlocutore può essere sfruttata dai malintenzionati per aumentare le possibilità di interazione con le loro vittime. In tal senso l’IA può sopperire al gap generazionale, originando messaggi realistici come se fossero scritti da minorenni, in modo da instaurare interlocuzioni digitali con i minori. Questi nuovi fenomeni e la pericolosità degli strumenti ha sollecitato la riflessione a livello globale che ha reso necessaria l’adozione del recente disegno legge del 20 marzo 2025 n. 1146/24 contenente Disposizioni e delega al governo in materia di intelligenza artificiale, che ha inteso anche apportare diverse novità sull’impianto normativo delle fattispecie penali.Le prepotenze online fra minori rappresentano una realtà che affligge bambini e ragazzi in fasce d’età sempre più precoci. Il legame tra questo fenomeno e la pedopornografia è purtroppo in via di incremento: attraverso la diffusione incontrollata di immagini intime, sessualmente esplicite, su chat di classe, si realizzano vere e proprie campagne denigratorie in danno di coetanei, i quali, esposti loro malgrado al giudizio sommario di gruppi di altri minori, diventano bersaglio di attacchi tecnomediati duraturi. I meccanismi della viralità online risultano poi particolarmente rapidi e violenti quando riguardano “materiale scottante” e per le vittime si apre la strada dell’isolamento sociale, della vergogna e della difficoltà di trovare interlocutori in grado di aiutarli a risolvere un problema di cui si sentono spesso corresponsabili.Le “prove di coraggio” che in molte culture rappresentavano la celebrazione del passaggio dall’infanzia all’età adulta, nell’era digitale hanno assunto la forma più evanescente delle challenges online, in cui l’esercizio di misurarsi con i propri limiti attraverso un test di coraggio assume forme talvolta singolari e decisamente problematiche. Già da qualche anno è emersa la tendenza di adolescenti a ricercare online non solo sfide che prevedano azioni irrazionali o pericolose in cui cimentarsi, filmandosi con gli smartphones per poi diffonderli in rete e guadagnare popolarità. Più recentemente, accade che i ragazzi accettino di partecipare a gruppi chiusi di messaggistica, popolati da migliaia di utenti sconosciuti, nei quali circola e si contribuisce a far circolare materiale dai contenuti eterogenei: da esecuzioni capitali a incidenti mortali, dalle violenze sessuali fino alla pedopornografia e alle torture. Ogni immagine visionata sconvolge, colpisce le coscienze favorendo una desensibilizzazione dei giovani e giovanissimi, con evidenti effetti negativi sul loro sviluppo psicoemotivo.
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