Cronaca Melendugno 

Acqua rossa a Melendugno: AQP mette in mora i cittadini

L'Acquedotto pugliese ha messo in mora gli abitanti di Melendugno e ha minacciato l'intervento di Equitalia. Dal 2004, infatti, i rubinetti dei melendugnesi erogano acqua rossa: acqua contaminata dall...

L'Acquedotto pugliese ha messo in mora gli abitanti di Melendugno e ha minacciato l'intervento di Equitalia. Dal 2004, infatti, i rubinetti dei melendugnesi erogano acqua rossa: acqua contaminata dalla ruggine delle vetuste tubature, e, per questo, inutilizzabile. Ad occuparsi della questione è Giovanni D'Agata - fondatore dello Sportello dei Diritti -, che definisce la situazione "incredibile". "Il motivo principale - ha spiegato D'Agata - che aveva indotto i Melendugnesi ad autoridursi il costo delle fatture dell’acqua risiedeva nella fornitura di 'acqua potabile' di colore rossastro da parte di AQP che per contratto e per norma di legge (D.lgs 31/01) doveva e deve fornire, naturalmente, acqua potabile salubre e pulita, incolore, inodore e insapore, mentre invece dal 2004 fino ad oggi ha fornito, e continua a fornire in modo discontinuo, acqua variamente colorata, espressamente vietata da fondamentali norme di legge, stabilite a presidio della salute dei cittadini. Di fronte a questa vera e propria 'inadempienza contrattuale' dell’Acquedotto pugliese, gli utenti avevano dapprima denunciato i responsabili dell’acquedotto, dando origine al procedimento penale (la cui ultima udienza è stata celebrata ai primi di ottobre 2012, mentre la  prossima si terrà il 12 febbraio 2013), e successivamente avevano invocato il diritto ad autoridursi il costo addebitato in fattura per acqua potabile perché le analisi effettuate su vari campioni avevano dimostrato la 'non conformità' del liquido, prelevato presso diverse utenze. Di fronte a questo problema come risponde l’Acquedotto Pugliese? Da un lato, grazie all’azione dei cittadini, è costretta a rinnovare le condutture in molte vie dell’abitato di Melendugno, nel tentativo di rendere presentabile l’acqua potabile che, anche se se ne registra un miglioramento in positivo della colorazione, purtroppo, ancora non risulta 'sempre' chiara e pulita (ciò che renderebbe necessario il rinnovo delle condutture in altre vie cittadine in cui non è stato effettuato alcun intervento); dall’altro, in contrasto con questo apprezzabile atteggiamento, mette in mora gli utenti e minaccia l’intervento di Equitalia nonostante, peraltro, la pendenza di un processo penale che vede imputati i responsabili! Una cosa, però, deve essere chiara: i Melendugnesi non si faranno intimorire!". Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, e Franco Candido dello “Sportello dei Diritti” di Melendugno  fanno sapere che l’associazione assicurerà l’assistenza legale tramite gli avvocati Alberto Russi, Francesco D’Agata e Fabrizio D’Errico - già impegnati a difendere le parti civili nel processo penale -, agli utenti che vorranno affermare i propri diritti di cittadini rispetto a richieste assurde e non rispettose di precisi impegni contrattuali posti in essere dall’Acquedotto Pugliese che, da un lato, impone agli utenti di pagare il costo dell’acqua fornita  e dall’altro dimentica che quello stesso contratto obbliga l’Ente a fornire agli utenti acqua potabile, salubre, pulita,  inodore, insapore e, soprattutto, incolore.

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