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Almo Nature è di proprietà degli animali: è realtà la visione del trovatello “Dottor Salento”

Pier Giovanni Capellino ha vinto la sua battaglia con l’Agenzia delle Entrate: la Fondazione potrà donare agli animali e alla natura tutti i profitti, da ora e per sempre. Almo Nature,...

Pier Giovanni Capellino ha vinto la sua battaglia con l’Agenzia delle Entrate: la Fondazione potrà donare agli animali e alla natura tutti i profitti, da ora e per sempre. Almo Nature, la prima azienda al mondo a produrre cibo per cani e per gatti impiegando alimenti, in origine, idonei al consumo umano: ora è ufficialmente proprietà degli animali. La storia di Almo Nature iniziò nel 2000 grazie all’intuizione, all’esperienza e al rapporto di Pier Giovanni Capellino con i suoi compagni di vita a quattro zampe, in particolare il trovatello pugliese Dottor Salento che fu la prima fonte di ispirazione “La visione di quello che oggi siamo diventati me l’ha data un cane. Si chiamava Salento, mi ha mostrato cosa avrei dovuto fare: restituire alla natura ciò che avevamo preso” racconta Pier Giovanni Capellino che aggiunge “Dottor Salento era la mente, io ho dato voce alle sue idee”. A marzo dell'anno scorso l'imprenditore aveva dichiarato la volontà di donare tutti i profitti (dividendi) dell’azienda maturati dal 1° gennaio 2018 -e per sempre- alla Fondazione Capellino, da lui fortemente voluta, che li avrebbe impiegati in difesa dei cani, dei gatti e per la salvaguardia della biodiversità. Finalmente, nei giorni scorsi l'Agenzia delle Entrate ha ufficialmente riconosciuto, per la prima volta in Italia, la possibilità che un'azienda (Almo Nature) possa essere posseduta a tutti gli effetti da una Fondazione (Fondazione Capellino) e che quindi tutti i profitti siano a disposizione di uno scopo, quello per cui la Fondazione è stata costituita. Questo permette ad Almo Nature di portare a compimento il progetto del suo fondatore e di donare agli animali e alla natura tutti i profitti, da ora e per sempre. Pier Giovanni Capellino ha avuto la tenacia di combattere per un anno con l'Agenzia delle Entrate facendo comprendere cosa volesse fare ottenendo una possibilità fino ad allora sconosciuta e impossibile per l'Italia.  

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