Cronaca Otranto 

Cariddi sull’avviso di garanzia: “Atto dovuto, non fate processi mediatici”

Il sindaco di Otranto Cariddi, indagato nell’ambito di un’inchiesta sugli spazi pubblicitari: “Fiducia nella Magistratura”. “Sono stato raggiunto da un invito a comp...

Il sindaco di Otranto Cariddi, indagato nell’ambito di un’inchiesta sugli spazi pubblicitari: “Fiducia nella Magistratura”. “Sono stato raggiunto da un invito a comparire presso la Procura per un’indagine in corso relativa ad alcune vicende amministrative. E’ un atto dovuto, credo, da parte del Pubblico Ministero che vorrà ascoltarmi per poter approfondire meglio la questione”. Esordisce così il sindaco di Otranto, Luciano Cariddi, accusato di violenza privata per ‘aver esercitato indebite pressioni su ditte intenzionate a utilizzare gli spazi pubblici comunali per la pubblicità’.   “Un atto” continua “che leggo a tutela della mia posizione e dell’operato amministrativo comunale, ma che, una volta pubblicato a mezzo stampa rischia di tradursi, come spesso succede, nel processo, se non addirittura nella condanna mediatica. Per correttezza, anche se noto che i fatti imputati sono abbondantemente esplicitati nelle notizie giornalistiche, non voglio rilevare nulla delle vicende per non compromettere il regolare svolgimento delle indagini, fiducioso come sempre sull’operato della magistratura e in particolar modo garantito dalla competenza e scrupolosità della PM che segue il caso. Mi dispiace constatare che, anche questa vicenda giudiziaria, come le precedenti che mi hanno riguardato in passato e che si sono sempre risolte con archiviazioni o assoluzioni con formula piena, sia stata originata da un esposto/denuncia proveniente dall’opposizione della minoranza consiliare. Non ho mai condiviso l’uso di tali strumenti nel confronto politico, ma comprendo che ciò possa avvenire e, in tal caso, è giusto che si verifichi bene se sono stati compiuti atti o tenuti comportamenti illeciti. Sarò, come sempre, disponibile a chiarire ogni aspetto ritenuto utile per far emergere la verità dei fatti, affinché ogni cittadino possa sentirsi sicuro della regolare e trasparente attività amministrativa da noi realizzata. Non posso, però, tacere la sorpresa che mi provoca tale vicenda per la scarsa sostanza dei fatti imputati, per la mia totale estraneità a questi, e per la tempistica.  Da inguaribile ottimista sono portato a pensare che chi ha effettuato l’esposto/denuncia e chi, tra i militari della Guardia di Finanza, ha svolto le indagini preliminari, lo abbia fatto in buona fede. Non vorrei, invece, dato il particolare momento elettorale, che qualcuno possa aver pensato di utilizzare tali strumenti per scoraggiare il mio impegno politico e far venir meno la passione che lo ha alimentato sin qui. Continuo, come sempre, ad essere sereno sul mio operato improntato esclusivamente a servizio della comunità”.

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