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Ordinanza via Grandi e Maremonti, tra i gestori dei locali c'è chi pensa a un ricorso al Tar

Ieri incontro in Prefettura con il sindaco Adriana Poli Bortone, l’assessore alla Mobilità Giancarlo Capoccia e i vertici delle forze dell’ordine.

 “Ci hanno sbattuti come mostri in prima pagina: siamo stufi di sentire parlare di ‘malamovida’: noi siamo solo dei capri espiatori”. I gestori dei locali di via Ascanio Grandi e via Maremonti hanno raccontato la loro versione ai giornalisti che erano davanti alla Prefettura.

Ieri pomeriggio, il prefetto, Natalino Manno, il sindaco Adriana Poli Bortone, l’assessore alla Mobilità Giancarlo Capoccia e i vertici delle forze dell’ordine hanno dedicato molto tempo ai titolari di locali notturni per spiegare che il rispetto delle regole è fondamentale per evitare ordinanze di chiusura anticipata.

È stato proprio l’input prefettizio a convincere la giunta Poli a intervenire drasticamente nelle due vie dove accadevano risse e disordini da tempo.
L’ordinanza che impone la chiusura, alle 23:00 tutti i giorni e alle 24:00 venerdì e sabato, in  via Ascanio Grandi e via Maremonti viene vissuta come una vera ingiustizia dai proprietari dei locali.

“Anticipare la chiusura in questo modo significa rischiare di chiudere per sempre – spiega Franco, il gestore del noto locale “Paolone” – Non possono ritenerci responsabili di tutto quello che accade fuori dall’attività: io già faccio il buttafuori, pulisco le strade e dovrei garantire l’ordine pubblico”.

In tutte le città il problema della movida sta diventando esplosivo: le forze dell’ordine, per il basso numero di agenti, non riescono a garantire un presidio costante e allora prendono la scorciatoia dei limiti rodati nel periodo covid.

Il sindaco Adriana Poli Bortone ha ascoltato tutti, ma ha spiegato che non poteva ignorare gli appelli dei residenti e l’allarme delle forze dell’ordine per lo stato di degrado e di insicurezza che si era creato in quell’area. Anche se il dialogo è stato aperto con o gestori, per ora l’ordinanza non sarà ritoccata: tra i gestori dei locali c’è chi pensa al ricorso al Tar.

I titolari delle attività hanno assicurato di aver sempre rispettato le regole, anche quelli di via Paladini, altra area interessata dalla ‘dolce vita giovanile’ notturna leccese. A tutti è stato spiegato che la nuova modifica al regolamento che la maggioranza adotterà imporrà uno scrupoloso rispetto delle regole: le sanzioni previste (che ricalcano quelle della legge regionale) spaziano da multe fino a 3 mila euro alla sospensione in caso di recidiva, fino alla revoca dell’autorizzazione.

“D’accordo sull’ordinanza per il rispetto delle regole, ma quella che accorcia gli orari per due vie del centro è una stangata ingiusta – ha spiegato Giovanna Conte, la titolare di Tacco 12, locale di via Maremonti– Stiamo ancora facendo tanta fatica a riprenderci economicamente dopo il periodo del covid. Io oggi chiedo che ci lascino lavorare, che facciano più controlli e che mettano più telecamere. Ci mettiamo a disposizione anche per pagare dei vigilantes. Se qualcuno sbaglia deve pagare, ma non si può dalla mattina alla sera chiudere due vie senza alcun confronto”.

Alcuni titolari di attività nelle vie Ascanio Grandi e Maremonti stanno pensando al ricorso al Tar per sopravvivere, ma nel frattempo chiedono empatia al Comune di Lecce, “perché dobbiamo portare il pane a casa: non possono farci fallire dopo averci autorizzati”.


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