Ambiente 

Ketchup, maionese e detersivi: sulle spiagge pugliesi «sbarcano» chili di rifiuti americani

Le segnalazioni arrivano da Brindisi, Taranto e Lecce: mistero su come siano finiti in mare

Flaconi di maionese ancora sigillata, centinaia e centinaia di contenitori vuoti di ketchup e ancora bibite energizzanti, detersivi per il bucato e buste di caramelle: sulle coste della Puglia e del Salento  è in corso da alcune settimane un'invasione di spazzatura in plastica.

Se ne sono accorti i volontari che si prendono cura della pulizia delle spiagge che hanno notato anche un altro particolare significativo: si tratta in tutti i casi di prodotti di produzione americana. Ma da dove arriva questa marea di rifiuti? Tra le ipotesi quella che si fa più strada è collegata alla presenza di navi militari e portaerei statunitensi che, dall'inizio del conflitto in Ucraina, stazionano con più frequenza nel mar Mediterraneo. A questo punto si tratterebbe di una “perdita” accidentale di carichi di spazzatura prodotta dai soldati anche se questi rifiuti potrebbero essere finiti in mare in altro modo.

A sollevare il problema, con foto e video, è la popolare pagina Instagram Archeoplastica collegata all'omonimo progetto che da anni ha l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica sul fenomeno della plastica in mare ponendo l'accento soprattutto sull'incredibile longevità di alcuni rifiuti (il fondatore Enzo Suma raccoglie e mostra flaconi di prodotti che risalgono anche agli anni '60).

Negli ultimi tre giorni la pagina ha pubblicato video e foto di rifiuti americani ritrovati sulle coste di Brindisi, Taranto e Lecce: in particolare a Gallipoli qualche giorno fa sono «sbarcati» decine di flaconi di maionese ancora imballata.

Altri rifiuti in plastica sono stati ritrovati all'interno di sacchi di iuta simili a quelli utilizzati per trasportare caffè: non solo ketchup ma anche flaconi di detersivo finito e tappi per le orecchie, tutti di produzione americana.


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