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Randagismo, polemica per lo stato del canile: "Spreco di denaro pubblico"

Denuncia dei consiglieri di Rifondazione e della lista Per Tuglie Nuova: “Insufficienti le politiche contro il randagismo. I fondi ci sono ma non sono sufficienti e non sono usati a dovere&rdqu...

Denuncia dei consiglieri di Rifondazione e della lista Per Tuglie Nuova: “Insufficienti le politiche contro il randagismo. I fondi ci sono ma non sono sufficienti e non sono usati a dovere” “Riteniamo gravissima la situazione di trascuratezza e di abbandono di una struttura finanziata totalmente da fondi Pubblici che ammontano a 240mila euro, sostanzialmente spese senza che al struttura sia mai stata utilizzata”. Così Antonio Vincenti, Capo Gruppo del Partito della Rifondazione Comunista, e Giuseppe Pisanello, Capo Gruppo di Per Tuglie Nuova, denunciano lo stato di abbandono del canile comunale, finanziato con fondi pubblici ma in stato di degrado. Nonostante il Comune di Tuglie sia fin dal 1998 capofila e appaltante del progetto del canile consortile i cui costi ammontavano a circa 160mila euro, ad oggi il canile versa in pessime condizioni. Il 19 marzo 2013 infatti l’Ente ha richiesto un ulteriore contributo di 67mila euro, tramite il bando Regionale, per realizzare ampliamenti al canile sanitario ma, come spiegano Vincenti e Pisanello, “da un’attenta esamina della struttura si evince che lo stanziamento richiesto non è congruo per quanto riscontrato sul posto e per la serie d’interventi necessari”. Proprio per questa ragione i due consiglieri, facendosi portavoce dei disagi registrati dalla cittadinanza e dai volontari per la cattiva gestione della questione randagismo, hanno presentato una interrogazione al sindaco, chiedendo “quale strategia sia stata attuata per evitare che l’ennesimo finanziamento diventi un altro sperpero di denaro pubblico e soprattutto l’ennesimo disservizio, nonostante le risorse già utilizzate”. Intanto i “cani liberi” del Comune non se la passano affatto bene. Sono tante le nuove cucciolate trovate morte sul territorio, frutto di una scarsa politica delle sterilizzazioni. Alcune, più fortunate, sono invece provvisoriamente curate e adottate da cittadini sensibili e dai volontari del “comitato a tutela dei randagi di Tuglie”, mentre il canile sanitario, luogo deputato per la cura degli amici a quattro zampe, non è ancora in grado di funzionare. mp

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