Cronaca Maglie 

Operazione "Sacro Cuore", dai furti allo spaccio

Undici persone arrestate a Maglie e nel centro Salento. Ramificazioni anche nel brindisino. Le indagini partite dal furto nella Chiesa del Sacro Cuore a Maglie. Undici persone sono state arrestat...

Undici persone arrestate a Maglie e nel centro Salento. Ramificazioni anche nel brindisino. Le indagini partite dal furto nella Chiesa del Sacro Cuore a Maglie. Undici persone sono state arrestate dai carabinieri con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti. Gli indagati fanno parte di un gruppo criminale operante nel magliese con contatti con la provincia di Brindisi ed esponenti della criminalità organizzata del capoluogo, in particolare con il clan Leo. Nel corso delle indagini, durate complessivamente 8 mesi, sono state arrestate 11 persone di cui 3 per il furto alla Chiesa del Sacro Cuore di Maglie nel novembre 2011 che ha dato il via alle indagini. Tutti gli altri devono rispondere di spaccio di stupefacenti, in particolare marijuana e cocaina. Sette di questi sono stati arrestati in flagranza di reato. Nel corso delle perquisizioni sono stati infatti sequestrati 160 grammi di marijuana e 40 di cocaina. Tra gli arrestati anche una donna, Melanie De Donno, del 92, incinta all'8° mese, convivente del capo dell’organizzazione, Andrea Santese di Maglie. Al fianco di Santese, un ruolo di rilievo lo ricoprivano Michele Iodice, dell'82, disoccupato di Maglie, e Domenico Tunno, dell'88, sempre di Maglie, che si curavano di gestire lo spaccio sulla piazza magliese. Nel corso dell’attività d’intercettazione è stato appurato come Santese rifornisse un elevato numero di “clienti” tutti agiati giovanissimi e insospettabili professionisti magliesi. Tra questi un avvocato, alcuni commercianti e negozianti di Maglie ed infine un medico che si riforniva durante il turno di guardia medica in un paese dell’hinterland magliese, lasciando il proprio posto. Particolare rilevante è quello che lo spaccio avveniva molto spesso all’interno di vari locali di Maglie, evidentemente consenzienti, per i quali verrà chiesta la chiusura. Una modalità così sicura e proficua da convincere il capo dell’organizzazione a rilevare il Bar Gemelli in centro a Maglie del quale è divenuto gestore di fatto, assumendo come baristi, per vari periodi, alcuni dei suoi “collaboratori”, oggi colpiti da ordinanza ed altri indagati o segnalati. Nel corso dell’attività d’intercettazione è stato appurato come Santese cedesse, in alcuni casi, cocaina in cambio di prestazioni sessuali. Nel corso delle intercettazioni è emerso chiaramente come Santese per la cocaina, Piccinno e De Donno per la marjiuana, si rifornissero da Brindisi, attraverso Vito Manta ed altri non identificati. Infatti il vincolo tra i vertici locali e il versante brindisino, anche attraverso contatti con il clan “Leo”, è stato accertato in seguito a numerosi incontri avvenuti quasi sempre a Maglie e conclusosi, ai fini investigativi, con l’arresto di Luca Giannone, uomo vicino ad Andrea Leo (arrestato con l’operazione Augusta del ROS di Lecce), trovato in possesso di una pistola con matricola abrasa e  1 gr abbondante di cocaina oltre a due bilancini di precisione. Gli arrestati, quasi tutti di Maglie, sono: Andrea Santese, capo dell'organizzazione, del 77; Michele Iodice, dell'82, prima impiegato nel Bar Gemelli; Salvatore De Donno, conosciuto come 'Gnefu', dell'88; Giorgio Piccinno, detto 'Bambi', dell'89, titolare di una Pizzeria a Maglie; Vito Manta, del 73, brindisino già in carcere; Domenico Tunno, braccio destro di Santese, dell'88, dipendente del Bar Gemelli; Diego Gabrieli, dell'88; Melanie De Donno, del 92, titolare del Bar Gemelli e compagna di Santese; Davide Coluccia, detto 'Pisca', dell'84 di Bagnolo del Salento; Dario Coluccia, detto 'Pisca', sempre di Bagnolo, dell'89; Pasquale Montefusco, del 90, gommista Gli arresti vengono eseguiti su ordinanza emessa da GIP del Tribunale di Lecce, richiesta dalla locale Procura della Repubblica. Il furto nella canonica del Sacro Cuore di Maglie avvenne nella notte tra il 3 e il 4 novembre 2011. I malviventi compirono una effrazione presso lo studio del parroco, Don Antonio Carluccio prelevando oggetti preziosi e contanti. Un colpo ingente di circa 22-23mila euro di cui 6mila euro in contanti e il resto diviso tra pissidi, ostensori, calici, la maggior parte dei quali dono di persone devote. Dopo qualche giorno le serrate indagini dei Carabinieri portarono al ritrovamento della refurtiva riconsegnata la parroco durante la messa. Ad agire in tre accusati soltanto di furto in concorso perché non colti in flagranza di reato. Uno dei tre presunti responsabili, il più giovane, aveva un trascorso da chierichetto proprio nella chiesa del Sacro Cuore alle dipendenze di Don Antonio. Qui il video realizzato dai Carabinieri

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