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Bandiera blu a San Cataldo, Poli Bortone: ''Marine leccesi senza serie A e serie B''

Nota della candidata sindaco del centrodestra a Lecce sull'assegnazione del riconoscimento alla località balneare alle porte della città.

''La Bandiera Blu, che la spiaggia di San Cataldo ha ricevuto nei giorni scorsi, rende tutti noi leccesi particolarmente orgogliosi, e dimostra che le politiche di tutela dell’ambiente – peraltro ampiamente presenti nel mio programma di governo – sono strategiche per la crescita dei territori. Allo stesso modo, dimostra mette in chiaro alcuni aspetti fondamentali: la necessità di infrastrutture sostenibili e capaci di fornire servizi a cittadini, visitatori e turisti; l’importanza della iniziativa privata, senza la quale oggi non ci sarebbe stata alcuna bandiera; che alcune opere del passato, nate proprio sotto la mia guida, si sono rivelate fondamentali per garantire il miglioramento della qualità dell’ambiente; l’operazione “bandiera blu” per come è stata gestita dall’amministrazione uscente appare  dispendiosa e non strutturale, priva di una visione di lungo periodo''. Lo afferma in una nota Adriana Poli Bortone, candidata sindaco del centrodestra a Lecce.

''Innanzitutto  - aggiunge - dobbiamo dire che senza la presenza degli stabilimenti balneare nulla sarebbe stato possibile, perché molti dei servizi richiesti, come il servizio di salvamento, vengono assicurati proprio dalla presenza degli stabilimenti. Ciò evidenzia come la politica ideologica della sinistra, che demonizza i privati e gli stabilimenti balneari e i servizi sul territorio, è  contraria al progresso e, paradossalmente, contraria alla tutela dell’ambiente''.

''I titolari degli stabilimenti balneari hanno fatto tanti sforzi in questi anni e questa bandiera blu è anche merito loro, oltre che di Madre Natura che è stata generosa in questa terra, distribuendo “equamente” bellezza in tutto il territorio. Tanto equamente che la candidatura della sola San Cataldo dimostra come l’amministrazione abbia scientemente scelto di investire solo su questa marina, trascurando le altre. Non si possono (furbescamente) escludere le altre marine relegandole ad una serie cadetta, per concentrare gli interventi, temporanei  per giunta, solo su una  per raggiungere un obiettivo''.

''Se ragioniamo in questi termini resta una bandiera issata e nulla più. I parametri della Fee Italia per l’assegnazione della bandiera blu prevedono informazioni relative agli ecosistemi costieri, 5 attività di educazione ambientale, informazioni  sulla qualità delle acque, qualità delle stesse nel rispetto dei valori previsti sulle acque di balneazione. Su questo ultimo punto, che è quello maggiormente garantito perché si attiene alle analisi effettuate sistematicamente dall’Arpa, ci tengo a sottolineare (non per metterci una bandiera, ma per dovere di cronaca) che un ruolo fondamentale per garantire acque pulite e sicure lo ha avuto  la condotta sottomarina lunga 2,8 km a 25 metri di profondità realizzata nel corso della mia amministrazione. Prima i reflui venivano scaricati sulla spiaggia con divieto di balneazione sino a 500 metri per lato a partire dallo sbocco a mare. Un progetto dunque che ha contribuito a dare i suoi frutti perché grazie a quell’intervento le acque della marina hanno riacquistato purezza. Così si governa: con investimenti che producono gli effetti anche nel lungo periodo. Nel mio programma, a tal proposito, c’è anche una forte attenzione al riuso delle acque reflue''.

''Interventi a lungo - prosegue - e non interventi spot, a scadenza programmata, come bagni pubblici chimici e cestini della differenziata, “usa e getta solo per avere temporaneamente i requisiti giusti. A maggior ragione, una bandiera blu può diventare attrattiva per chi viene da fuori e presuppone che quei requisiti, autocertificati nella modulistica, ci siano. Si aspetta servizi ad hoc, all’altezza di quel riconoscimento. Prendiamo ad esempio la piattaforma per persone con disabilità, installata a stagione avanzata e servita da un solo stallo di sosta dedicato… oggi scomparso''.

''Io sono convinta che il territorio abbia bisogno di una progettualità articolata e per le nostre marine. Tutte, nessuna esclusa, senza serie A e serie B. Ed è per questo che nel programma abbiamo inserito non solo soluzioni ai problemi quotidiani, ma anche visioni di prospettiva,  come il porto green. Abbiamo individuato come farlo e con quali strumenti finanziari. Oggi, infatti ci sono numerose leve di investimento a costo zero per i comuni ed è un impegno preciso quello di dar vita ad un ufficio per ottenere finanziamenti a fondo perduto per rilanciare l’economia di Lecce e delle sue marine. Siamo comunque contenti di questo riconoscimento, ma ci aspettiamo che tutti i servizi previsti e tutti i parametri previsti ci siano realmente'', conclude la candidata sindaco del centrodestra.


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