Salute Sette 

Torna il freddo, ''No a integratori a caso e occhio al microbiota''

I consigli del prof. Mauro Minelli, docente di dietetica e nutrizione umana presso università LUM di Bari.

Qualcuno è ancora convinto che le autoprescrizioni di integratori alimentari servano a rinforzare le difese immunitarie: a parte l’effetto placebo, si rischia di danneggiare l’equilibrio del nostro microbiota, come ci spiega il professor Mauro Minelli, docente di dietetica e nutrizione umana presso università LUM di Bari.

Le previsioni meteo preannunciano il ritorno del freddo sull'Italia dopo le temperature miti delle settimane scorse. Come regolarsi per non farsi trovare impreparati? 
''Ogni cambiamento climatico, come il passaggio dal caldo al freddo, obbliga il nostro organismo a rimodulare i meccanismi di termoregolazione di cui è dotato. Si tratta di meccanismi complessi che, coinvolgendo apparati composti da organi vitali come i sistemi cardiocircolatorio, polmonare, nervoso, ormonale, sottopongono questi ultimi ad un faticoso lavoro di rapido ri-adattamento a brusche variazioni termiche. Ciò comporta un qualche sovraccarico funzionale che può farsi sentire più pesantemente in chi soffre di patologie croniche o in chi ha difese immunitarie deboli come gli anziani o i bambini. Sul versante immunologico andranno opportunamente rispettate e mantenute le buone prassi che aiutano il sistema immunitario a lavorare in modo ottimale. A tal proposito, piuttosto che imbottirsi alla rinfusa di un’incontrollabile ed incontrollata serie di cosiddetti ‘integratori per rinforzare le difese immunitarie’, sarebbe molto più opportuno attrezzarsi per mantenere in buona salute il nostro sistema microbico intestinale, organo essenziale per l'induzione, la formazione ed il funzionamento del comparto immunitario''.

Ma se le conseguenze del freddo ricadono su diversi sistemi del nostro organismo, perché quando si abbassano le temperature ci ammaliamo soprattutto di otiti, faringiti e raffreddori? 
''Indubbiamente l’apparato che maggiormente sembra risentire dei cambiamenti termici è quello respiratorio, non solo perché principale porta d’ingresso di agenti batterici o virali o di agenti inquinanti, ma anche perché un classico ‘colpo di freddo’, tanto più micidiale quanto più improvviso, può inceppare quel sofisticato meccanismo di protezione che all’interno delle prime vie aeree, dopo aver intrappolato in una cortina di muco gelatinoso le particelle estranee presenti nell’aria inspirata, le spinge fuori grazie ad un vivace sistema di ciglia vibratili, così evitando che possano fare danni. La compromissione di queste dinamiche ovviamente facilita la vita ai microbi con le relative conseguenze. È per questo che un’attenzione particolare all’abbassamento delle temperature deve sempre essere posta dalle persone affette da broncopneumopatie croniche ostruttive (BPCO) o da asma bronchiale, non solo per la possibile disattivazione di quei meccanismi primari di fisiologica difesa già descritti, ma anche perché sottoposte all’azione irritativa diretta dell’aria fredda inspirata sulle mucose respiratorie con conseguente insorgenza di tosse, secrezioni catarrali e possibile dispnea anche per sforzi minimali. Utile sarà, pertanto, restare in ambienti riscaldati nelle ore più fredde e, dovendo uscire, indossare una sciarpa tanto per riscaldare l’aria inalata, ovvero una mascherina soprattutto in ambienti affollati o scarsamente ventilati''.  

E che tipo di altri effetti dobbiamo temere dal freddo? E quali sono i suggerimenti che lei propone? 
''Oltre ai sintomi respiratori, un abbassamento della temperatura può certamente portare con sé anche dolori articolari, contratture muscolari, crampi addominali, mal di testa, nevralgie e, specialmente quando l'esposizione al freddo è intensa ed improvvisa, anche una paralisi temporanea del nervo facciale. Conveniente e vantaggioso per la nostra salute, in questo estremo colpo di coda dell’inverno, sarà munirsi di sciarpa, di giaccone e vestirsi 'a strati' tanto per trattenere il più possibile il calore del corpo, avendo cura soprattutto di proteggere con un cappello la testa che è risaputamente la parte del nostro organismo in cui maggiore è la termodispersione. Buona norma sarà anche proteggere la pelle applicando creme e balsami protettivi e idratanti''.

E sul piano alimentare, bastano i brodini caldi per cercare sollievo rispetto al freddo delle temperature esterne, o ci sono altri suggerimenti da seguire? 
''Più che ripiegare sul brodino vegetale, utile potrà essere nelle giornate fredde aumentare leggermente l’apporto calorico. Diete con scarse calorie potrebbero rallentare la capacità di regolare la temperatura corporea. Verdure reperibili in questa stagione come zucche, barbabietole, cicoria, cavoli, cardi e poi carciofi, spinaci, bietole, broccoli, sedano, porro, patate, cipolle, lattuga, finocchi sono ricchi di acido folico, di vitamina C, di carotenoidi, precursori della vitamina A e di antiossidanti che stimolano le difese immunitarie.
Assumere liquidi non freddi, come una giusta quantità di acqua ‘a temperatura ambiente’ o di spremute di agrumi, consente l’introduzione di sali minerali e vitamine in quantità almeno sufficiente a svolgere un’azione protettiva sulle cellule e sul sistema immunitario.
Infine, sarà sempre il caso di evitare bevande alcoliche in genere in quanto, dopo un’iniziale sensazione di beneficio promossa dalla loro proprietà di dilatare i vasi sanguigni e quindi determinare una piacevole sensazione di calore, lasciano spazio ad una vasocostrizione che induce freddo''.


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