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Diagnosi, prevenzione e terapia per la malattia venosa cronica: intervista all’angiologo Claudio Negro

“Il caldo peggiora le cose: necessario assumere farmaci flebotropi”

La malattia venosa cronica è una condizione caratterizzata da un alterato ritorno venoso del sangue dalla periferia verso il cuore, che interessa circa il 30 % della popolazione femminile in Italia, fino a colpire 1 donna su 2 dopo i 50 anni. Si tratta di una tra le malattie più diffuse al mondo. Ne parliamo con l’angiologo Claudio Negro, operativo presso il Centro Calabrese di Cavallino, dove si effettuano diagnosi, gestione e terapia di questo tipo di pazienti cronici.


Dottore, ci sono malattie che il caldo record rende ancora più importanti. Chi soffre della malattia venosa cronica peggiora in questo periodo?

“Ovviamente si. Il caldo inevitabilmente accentua  sintomi già lamentati dal paziente a causa della vasodilatazione presente nel nostro corpo dovuta alle alte temperature. È infatti questo il motivo per cui è importante assumere farmaci flebotropi proprio durante il periodo estivo”.

Ci spiega chi sono i più esposti a questo tipo di patologia, come si diagnostica e se esiste una prevenzione da mettere in campo?

“Generalmente la malattia venosa cronica colpisce principalmente soggetti di sesso femminile e l'incidenza aumenta con l'aumentare dell'età. I fattori di rischio sono rappresentati dell'obesità, dall'assunzione di una posizione statica per molto tempo (troppo tempo seduti o troppo tempo in piedi), dalla gravidanza, dalla predisposizione genetica, dall'ipertensione, dal fumo, da una pregressa trombosi venosa   o da particolari terapie ormonali. La diagnosi si effettua mediante una visita specialistica ambulatoriale angiologica e l'esecuzione di un ecocolordoppler degli arti inferiori. Ovviamente è possibile fare prevenzione mediante l'utilizzo delle calze elastiche e l'assunzione di una terapia farmacologica che può essere prescritta al termine della visita”.

I sintomi possono confondersi con quelli di altre patologie: possiamo spiegare ai lettori perché è importante rivolgersi a un Angiologo?

“È importante effettuare una visita angiologica soprattutto nel momento in cui compaiono sintomi come gonfiore, dolore e pesantezza degli arti inferiori poiché possono essere spie di complicanze quali, tra le più temute, trombosi, ulcere cutanee o emorragie”.

È davvero impossibile guarire da questa malattia? Ci sono delle terapie all’avanguardia, nuovi studi più confortanti per il futuro?

“Purtroppo non esiste una guarigione completa dalla malattia venosa cronica, anche dopo il trattamento chirurgico. È quindi importante utilizzare sempre le calze elastiche e assumere farmaci flebotropi ciclicamente durante l'anno.
Negli anni le tecniche chirurgiche si sono evolute, prediligendo interventi  come la laserablazione con un decorso post-operatorio piu breve e meglio tollerato per il paziente”.

Quali sono le conseguenze di una sottovalutazione di questa patologia?

“Le conseguenze più temute della malattia venosa cronica sono rappresentate dalla trombosi venosa, dalle ulcere cutanee e dalle emorragie”.


Con questo caldo record, la terapia del freddo, che in questo periodo è tanto di moda, può dare qualche sollievo a chi soffre di malattia a venosa cronica?

“Non è indicata, soprattutto se il paziente non si è sottoposto ad una attenta visita specialistica angiologica, in quanto oltre alla malattia venosa potrebbero essere presenti altre patologie sconosciute a chi ha già questo problema, come l'arteriopatia cronica degli arti inferiori o presenza di trombosi che con la terapia del freddo potrebbero peggiorare”.

Gaetano Gorgoni 

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