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Bonus edilizia, lo stop del governo allarma Federaziende

Eleno Mazzotta: “In pericolo occupazione e investimenti nelle costruzioni, a rischio anche l’iniziativa delle Regioni per l’acquisto di milioni di crediti”.

 
“Un provvedimento inaspettato, ingiusto e dannoso, che lascia increduli noi e tutte le imprese artigiane e i professionisti che operano nel Sistema Edile. Per questo speriamo in un ripensamento del Governo per evitare ulteriori situazioni di crisi finanziaria per le realtà produttive e un problema di carattere “sociale” per quei committenti più deboli o addirittura fiscalmente incapienti che hanno basato la fattibilità dei lavori sulla possibile opzione di cessione del credito o sconto in fattura”. E’ questo il commento di Eleno Mazzotta, Segretario Generale Nazionale di FEDERAZIENDE, sul decreto legge relativo alla cessione dei crediti approvato dal Governo.
A rischio paralisi un intero settore che dà lavoro a centinaia di migliaia di imprese e lavoratori.
“Speravamo in una soluzione che risolvesse il problema, invece non solo non c’è nessuna risposta ma, al contrario, il Governo ha bloccato, tranne in limitati casi, la possibilità di continuare ad applicare lo sconto in fattura o a cedere i crediti – commenta Simona De Lumè, Presidente Nazionale di FEDERAZIENDE– con questa situazione ci potremmo trovare, infatti, sia con il problema irrisolto dei crediti incagliati sia a non poter operare più su nuove potenziali commesse legate ai bonus”.
Secondo FEDERAZIENDE il blocco previsto nel decreto legge coinvolge le tante imprese che, sulla base delle norme sinora vigenti, hanno effettuato investimenti ed assunzioni nella prospettiva, di poter continuare ad operare anche attraverso i bonus fiscali.  Viene quindi a mancare uno degli aiuti esistenti per raggiungere gli obiettivi green che la Comunità Europea è in procinto di approvare. Anche il blocco della possibilità di acquisto dei crediti da parte degli enti pubblici rappresenta l’eliminazione di un altro possibile aiuto nello sblocco dei crediti incagliati.
Eleno Mazzotta: Tramonta l'iniziativa delle Regioni virtuose, gravissimo.
“L’intervento sugli Enti Pubblici – sottolinea Mazzotta – di fatto, fa tramontare la tanto apprezzata iniziativa di far acquistare dalle Regioni milioni di euro di crediti: questo è un fatto gravissimo”.
I bonus e gli incentivi nel settore delle costruzioni, soprattutto in questi anni di situazione congiunturale proibitiva, hanno dato prova di essere stati apprezzati e praticati su larga scala dando forte impulso al rilancio dell’edilizia e di tutto l’indotto. Soprattutto nel comparto artigiano edile, settore chiave dell’economia nazionale, hanno avuto un peso specifico importantissimo sia in termini di fatturato che di occupati. Continua Mazzotta: - Miliardi ancora da incassare con cessione crediti
“Purtroppo  nonostante l’enorme mole d’investimenti che sono andati a ricadere positivamente su imprese, tecnici e indotto, ci sono ancora diversi miliardi di euro che le realtà del Sistema Edile non sono ancora riuscite a incassare attraverso la cessione dei crediti. Ovvero migliaia di imprese rischiano seriamente di chiudere per mancanza di liquidità. Solo in questi ultimi giorni si è compreso come il possibile sblocco dei crediti fiscali incagliati sarebbe dipeso anche dalla loro classificazione nel bilancio dello Stato. Non tanto dalla necessità di evitare le frodi, dunque.
Infatti, in attesa che, ormai a giorni, si pronunci anche l’ISTAT su questa partita, intanto Mef ed Eurostat hanno fatto intendere come una nuova stagione come quella trascorsa, con aliquote altissime di detrazioni e compravendita libera dei crediti fiscali nascenti, sarebbe impensabile. Infatti, con ogni probabilità, questa si tradurrebbe in un aumento di debito pubblico. Ma è anche vero  che per raggiungere gli obiettivi di transizione ecologica, non si potrà prescindere da percentuali di detrazione “accattivanti” almeno per gli interventi energetici e antisismici, per i quali concedere le cessioni a terzi. Non dimentichiamoci che la vera svolta per la realizzazione di migliaia di interventi tra il 2021 ed il 2022, è stata proprio la possibilità di cessione del credito fiscale. A rischio chiusura, dunque, decine di imprese. Ciò che sta avvenendo è di una gravità inaudita. Nessuno aveva sentore di un provvedimento di tale portata. Sono tantissime le nostre imprese del comparto che stanno soffrendo a causa delle enormi difficoltà legate alla cessione dei crediti, che hanno lavorato in osservanza di una legge dello Stato, facendo lo sconto in fattura come previsto dalla normativa. Hanno investito, pagato i materiali, eseguito i lavori con tutte le difficoltà legate alle norme che in corso d’opera sono cambiate in continuazione, non sono state pagate, e adesso rischiano la chiusura.
Il decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri, che di fatto vieta la cessione dei crediti, lo sconto in fattura, e blocca le operazioni di acquisto dei crediti incagliati da parte degli enti locali, rischia di creare uno stop immediato del mercato. L'intervento degli enti locali, a cominciare dalle Regioni che avevano previsto l’acquisto della cessione del credito per milioni annui sarebbe stato d’aiuto. Ora è tutto bloccato. Scelta incomprensibile conclude Mazzotta.

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