Politica 

Siciliano contro Mellone: «Anni di menzogne, a Torre Inserraglio i reflui fognari di Porto Cesareo»

L'accusa del capogruppo Pd a Palazzo Personè

«A partire dal prossimo 15 Giugno il Comune di Porto Cesareo potrà liberamente scaricare i reflui fognari a Torre Inserraglio, dove già scarica il depuratore a servizio della rete fognaria neretina. Un annunciato disastro ambientale che andrà ad inquinare, ancora di più, il nostro mare, il nostro ecosistema, le nostre bellezze naturali».

«Il capogruppo Pd del Comune di Nardò Lorenzo Siciliano accusa il sindaco Mellone e la sua giunta: Pippi Mellone, e i suoi proni compari hanno autorizzato il collegamento della fogna di Porto Cesareo a quella di Nardò consentendo ad una popolazione di oltre 100mila persone nella stagione estiva di scaricare i propri reflui fognari nel nostro mare senza alcuna garanzia sul tanto millantato riuso a fini irrigui in agricoltura.

Si pensi che, data l’impossibilità di realizzare tecnicamente ed economicamente il famoso e ridicolo progetto “scarico zero”, che noi più volte abbiamo definito come una enorme presa in giro, confermata come tale anche dalla Regione Puglia, si era pensato - per non far credere ai neretini che sarebbero arrivate tonnellate di metri cubi di fogna - di realizzare delle trincee drenanti che avrebbero consentito di smaltire i reflui nel sottosuolo e che oggi sono state bloccate dalla Provincia perché ritenute assoggettabili a valutazione di impatto ambientale.

Con la definitiva pronuncia del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare si pose già due anni fa una pietra tombale sul fantomatico progetto “scarico zero”. Per anni sono state raccontate menzogne da Mellone, la sua maggioranza e personaggi che si sono mascherati da sedicenti ambientalisti per poi finire ad occupare poltroncine e incassare lo stipendio pubblico a Palazzo Personè. Persone che hanno sfruttato la buona fede dei neretini per un indegno tornaconto elettorale.  Oggi il tempo rimette al proprio posto la verità, restituisce dignità a chi ha dovuto subire infamie di ogni genere, calunnie ed offese per aver sostenuto una tesi fondata su ciò che la legge impone, sulle norme in materia ambientale e sui regolamenti regionali. Ma andiamo per ordine, perché è quanto mai necessario ripercorrere la cronistoria dei fatti.

Il Sindaco Mellone e la sua maggioranza hanno vinto la campagna elettorale del 2016 garantendo ai neretini l’eliminazione dello scarico a mare e l’impedimento del collettamento dei reflui fognari di Porto Cesareo, raccogliendo 3500 firme. Nel 2017, appena un anno dopo, sono stati capaci di tradire i neretini su entrambe le garanzie date in campagna elettorale, approvando un progetto di fattibilità che prevedeva il collettamento della fogna di Porto Cesareo al depuratore di Nardò ed il mantenimento dello scarico della fogna a mare nel medesimo tratto di costa in cui è presente oggi, a Torre Inserraglio. Votammo orgogliosamente contro quel ridicolo progetto, motivando la nostra scelta, come sempre siamo abituati a fare, sulla base dell’illogicità e dell’infondatezza normativa che distingueva quel progetto. Nonostante ci fu qualche solito imbroglione, ormai noto a questa Città, che tentò di far passare il messaggio che lo scarico a mare sarebbe stato eliminato, spiegammo chiaramente che lo scarico esisteva eccome e a confermarlo fu proprio la Dirigente del dipartimento infrastrutture, mobilità e lavori pubblici della Regione Puglia, Ing. Barbara Valenzano, durante il Consiglio Comunale del 10/04/2017. Ribadimmo come lo stesso progetto sarebbe dovuto essere in linea con la normativa vigente italiana ed europea, tenendo conto delle eventuali manifestazioni d’interesse di Arif e consorzio di bonifica per ciò che atteneva l’altrettanto fantomatico riutilizzo dei reflui in agricoltura. E non si poteva in alcun modo bypassare la modifica del piano di tutela delle acque, la deroga da parte del Ministero dell’ambiente, il decreto legislativo 152/06 e il decreto legge Sud, convertito in legge n.18/2017, come in realtà avvenne. Condizioni che ci portarono ad esprimere un voto convintamente contrario.
Il tempo ristabilisce sempre la verità, come detto, e rimette al loro posto i bugiardi. Se non fosse che a pagarne le spese è il nostro ambiente, il nostro mare, il nostro ecosistema, queste figuracce forse servirebbero davvero a far comprendere ai neretini chi si ritrovano ad amministrare la Città in cui abitano e in cui crescono i loro figli.
Tra 15 giorni a Torre Inserraglio sverseranno tonnellate di reflui fognari in più, ma qualcuno continuerà a dire “bravo” al sindaco più incompetente e bugiardo che la storia della Città ricordi».


 

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