Arte e archeologia Cronaca Cultura Luoghi Società Turismo Otranto Presentata la nuova offerta culturale dell’Arcidiocesi di Otranto Nella Sala Udienze del Seminario idruntino illustrati anche i canali web di comunicazione totalmente rinnovati. 18/05/2024 circa 14 minuti Questa mattina, l’Arcivescovo di Otranto mons. Francesco Neri ha incontrato i giornalisti e gli operatori dei media nella Sala Udienze del Seminario di Otranto per presentare la nuova offerta culturale dell’Arcidiocesi e dei canali di comunicazione totalmente rinnovati. L’evento si è svolto a pochi giorni dalla 58ª Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, in occasione della quale Papa Francesco ha diffuso un messaggio.''In quest’epoca che rischia di essere ricca di tecnica e povera di umanità, la nostra riflessione - sottolinea tra l’altro il Santo Padre - non può che partire dal cuore umano. Solo dotandoci di uno sguardo spirituale, solo recuperando una sapienza del cuore, possiamo leggere e interpretare la novità del nostro tempo e riscoprire la via per una comunicazione pienamente umana''.S.E. Mons. Francesco Neri, “Condividere ricchezze e costruire amicizia” - Arcivescovo di Otranto dal 17 giugno 2023, Mons. Neri dall’inizio del suo ministero ha dimostrato grande attenzione nei confronti della comunicazione e ha promosso l’incontro di oggi proprio per conoscere gli operatori dei media locali e per illustrare le novità messe in atto.''Accompagno con soddisfazione la pubblicazione on line del sito dell’Arcidiocesi di Otranto, interamente rinnovato, insieme alle pagine social ad esso collegate. Ringrazio cordialmente quanti hanno collaborato a realizzarlo. Esso costituisce un necessario mezzo di presenza nell’ambiente digitale, in cui tutti viviamo e dal quale si sviluppano connessioni e conoscenze. Il sito rientra nella missione della Chiesa Idruntina, quella di far conoscere il Signore Gesù, la Parola di Dio fatta carne, il Crocifisso Risorto, speranza dell’umanità. Anche così, vogliamo rispondere all’appello di Papa Francesco ad una conversione missionaria della Chiesa contemporanea. Dunque, in primo luogo il sito conterrà molte informazioni sulla vita della nostra comunità cristiana, sulla sua presenza nelle parrocchie e nei santuari, sui servizi offerti dalla Curia. Sarà uno strumento di comunione per l’Arcidiocesi, per far crescere il senso di appartenenza sia all’insieme del Popolo di Dio che è in Otranto, sia a quel tutto della Chiesa universale. Un secondo scopo, sarà quello di condividere le grandi risorse che ci sono state donate dalla Provvidenza. Penso alla spiritualità, di cui gli Ottocento Martiri sono una straordinaria espressione. Penso all’impegno di carità verso i poveri e i sofferenti, in particolare nell’accoglienza dei migranti. Penso all’arte, di cui è documento eccezionale il mosaico di Pantaleone nella Cattedrale, a cui si affiancano la Basilica di Santa Caterina, il Museo diocesano, e altri innumerevoli capolavori. In tale modo la Chiesa Idruntina vuole essere presente nel nostro territorio e collaborare con l’intera società a far conoscere e promuovere il Salento, procedendo dalle radici della sua storia ricchissima verso le prospettive del cammino futuro. E così, infine, il sito potrà proporsi come un’offerta di amicizia. Quanti lo visiteranno dal proprio dispositivo, saranno attratti a passare poi da una visita virtuale ad un contatto reale e personale, a trascorrervi un po’ della propria vita, a stringere relazioni positive. Un piccolo passo per confermare Otranto nella sua vocazione ad essere casa dell’incontro e del dialogo, nel segno della pace, dell’amicizia e della bellezza''.Alla presentazione sono intervenuti:S.E. Mons. Francesco Neri – Arcivescovo di Otranto;Don Enzo Vergine – Incaricato diocesano per i beni culturali e l’edilizia di culto;Dott. Marco Stucchi – Curatore progetto digitale “La pietra di Otranto”.Con i saluti dell'Arch. Michela Catalano, della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio province Lecce e Brindisi.Ha moderato Vincenzo Corrado, Responsabile dell’Ufficio Diocesano per le comunicazioni sociali.Nuovo slancio, dunque, per l’Arcidiocesi Idruntina che si apre alla comunità rendendo sempre più fruibili i suoi beni, rinnovando completamente il sito web, mettendo online altri due siti tematici e dotandosi di canali social sempre aggiornati (Facebook, Instagram, Youtube e WhatsApp). Un modo diretto ed efficace per comunicare ciò che accade nella diocesi, le iniziative nelle parrocchie, le attività promosse.Tre nuovi siti webL’Arcidiocesi si dota di tre nuovi siti web: quello ufficiale diocesiotranto.it, mosaicodiotranto.com e mabotranto.it.Il sito della Diocesi, che è stato sviluppato in sinergia tra l’Ufficio Diocesano per le Comunicazioni e il Servizio Informatico, i corrispettivi della Conferenza Episcopale Italiana e IDS&Unitelm srl di Messina, con il supporto di Vrisko, fa parte di WebDiocesi, progetto federato della CEI per la comunicazione online delle Diocesi, un’iniziativa che evidenzia il legame con le altre Chiese in Italia.I siti del mosaico e di MABO sono stati, invece, realizzati da Vrisko Soluzioni Tecnologiche, una web agency del territorio con sede a Sternatia, sotto la direzione creativa di Helen Di Giulio. Vrisko ha messo a disposizione del progetto le proprie competenze tecniche e specialistiche, frutto di oltre 15 anni di esperienza nel mondo delle strategie digitali e dello sviluppo web, al fine di coniugare le esigenze di comunicazione del patrimonio culturale idruntino con i canoni della comunicazione digitale e le regole della user experience.diocesiotranto.itÈ online il nuovo sito dell'Arcidiocesi di Otranto, completamente rinnovato nei contenuti e nella veste grafica, più chiara e leggibile, accessibile da qualsiasi dispositivo o device. ''Il portale segna l’avvio di un processo fortemente voluto dall’Arcivescovo Francesco Neri per rendere la comunicazione diocesana più fruibile e organica rispetto al vissuto ecclesiale. Non si tratta di una semplice operazione tecnologica o di restyling, c'è molto di più guardando alla profondità di quanto realizzato'', sottolinea Vincenzo Corrado, responsabile dell’Ufficio Diocesano per le comunicazioni. ''L’iniziativa – spiega – è frutto di un lavoro di squadra che, valorizzando le diverse competenze, ha permesso di costruire un vero e proprio ‘ecosistema’ in cui le diverse realtà dell’Arcidiocesi possano a poco a poco convergere, tessendo le relazioni necessarie tra le parti. Anche questa è espressione della comunione ecclesiale nella nostra Chiesa locale''. Le principali novità, oltre alla grafica, riguardano la riorganizzazione dei vari menu, la suddivisione in quattro aree tematiche dei Servizi pastorali che hanno a che fare con la dimensione della fede, della relazione con le persone, del dialogo con la cultura e con il mondo. Rilevante la sezione “news”, caratterizzata da una modalità di presentazione del tutto nuova e da un'attenzione particolare all’informazione diocesana. Completano e arricchiscono il portale tutti quei servizi resi disponibili da WebDiocesi: orarimesse.it che aiuta ad orientarsi tra chiese e orari delle celebrazioni, BeWeb che condivide il grande e prezioso patrimonio dei beni culturali ecclesiastici e le pagine dedicate alla liturgia. ''È un’offerta – commenta Corrado – che aggrega anche gli altri strumenti diocesani che permettono di fruire dell'arte, della cultura, della storia e della tradizione che si rinnova fino ad oggi con l'uso delle nuove tecnologie”.mosaicodiotranto.comÈ un sito tematico dedicato al pavimento musivo della Cattedrale di Otranto, gioiello e capolavoro artistico ormai noto in tutto il mondo. Il sito ne racconta la simbologia e la storia, intrecciata con quella dell’autore Pantaleone, e ne descrive le peculiarità con la possibilità di accedere a un tour virtuale per approfondire fotograficamente anche i più piccoli dettagli. Nel sito, inoltre, si dà spazio alla Cattedrale e alla sua storia: Cripta, restauri e rinvenimenti archeologici. Infine, tramite il sito, è possibile prenotare le visite guidate alla Cattedrale per i gruppi. Il tutto è presentato con una user experience coinvolgente ed efficace anche su mobile. La digitalizzazione del mosaico è il fulcro dello sviluppo di tutto il progetto multimediale che ha interessato con immagini sferiche a 360° anche l’interno della Cattedrale, la Cappella dei Martiri, la Cripta, il Museo Diocesano, il complesso ipogeo sotto l’Episcopio, i frammenti del precedente mosaico paleocristiano, un’ipotesi ricostruttiva del precedente mosaico collocato digitalmente sull’attuale basilica e la chiesa di San Pietro. Tutti questi singoli progetti costituiscono i capitoli di un unico, articolato e organico progetto multimediale, realizzato dal dott. Marco Stucchi insieme agli Uffici della Diocesi di Otranto, che ha lo scopo di restituire la storia e la bellezza dei luoghi idruntini del progetto. Per la digitalizzazione di tutto il pavimento musivo nella sua interezza sono state realizzate circa 1.700 fotografie, di cui ben 890 soltanto per la navata centrale, scattate a circa due metri di altezza e successivamente elaborate e ricomposte come tanti piccoli tasselli di un puzzle, per ottenere un enorme immagine gigapan finale. Tutte le immagini sferiche a 360° e le immagini gigapan dei mosaici del pavimento sono state corredate da oltre 250 schede di dettaglio con testi e immagini, appositamente redatte dalla dott.ssa Maria Candida Stefanelli, per offrire al visitatore utili informazioni per la comprensione dei punti di interesse più importanti.mabotranto.itIl sito del MaBO – Museo Archivio Biblioteca – è un progetto pensato per valorizzare il patrimonio culturale ecclesiastico conservato presso Musei, Archivi e Biblioteche del territorio. Un’opera sinergica dei tre Istituti culturali che permette di rimanere sempre aggiornati su mostre ed eventi legati al mondo della cultura diocesana di Otranto.MuDO. Museo diocesano di Otranto all’interno di Palazzo LopezIl Museo Diocesano di Otranto è collocato all’interno di Palazzo Lopez e riapre dopo lavori di adeguamento funzionale e impiantistico. Fu istituito nel 1992 dall’arcivescovo Vincenzo Franco per conservare opere e suppellettili liturgiche provenienti per lo più dalla basilica Cattedrale. Dopo anni di accurati e importanti interventi di restauro, voluti da Mons. Donato Negro, il museo riapre le porte presentando ricche collezioni radicalmente rinnovate. Il percorso, accessibile alle persone con disabilità motoria, si snoda attraverso un itinerario che espone alla fruibilità meravigliose opere d’arte lapidee e preziosi manufatti, a cui fanno da cornice le suggestive sale dei tre piani del palazzo. Tutte le opere permettono di riannodare la storia della Chiesa di Otranto.Collezioni:Cartapestaia – Nel museo vi sono una coppia di Angeli che un tempo erano posti a corredo dell’antica corona lignea della basilica, e un rilievo raffigurante la Madonna del rosario con san Domenico e santa Caterina, che lo scultore cartapestaio leccese Arturo De Vitis firmò nel 1900.Libraia – Esposizione di preziose cinquecentine provenienti dalla ricca Biblioteca diocesana. Trattasi di antichi volumi a stampa del XVI secolo, tutti con legature originali in pergamena. Tra queste, un Calepinus del 1592, un dizionario di lingua latina stampato dai prestigiosi torchi tipografici del veneziano Aldo Manuzio, ritenuto tra i maggiori stampatori d’ogni tempo. L’itinerario di visita è arricchito anche da un prezioso Kiriale del XVIII secolo, enorme volume in folio restaurato proveniente dalla basilica Cattedrale, usato nelle solenni celebrazioni liturgiche.Pittorica – Il pregio dei dipinti esposti aiuta a comprendere i passaggi e le fasi evolutive della pittura in Terra d’Otranto dal XVI al XVIII secolo. Tra le tele presenti: il Transito di San Giuseppe, copia di buona fattura di un’opera di Corrado Giaquinto, e l’Assunzione della Madonna di autore anonimo che sembra ispirarsi alla grande pittura di Giovanni Andrea Coppola. In due grandi tele raffiguranti San Michele Arcangelo si riconoscono i pennelli di Fra’ Angelo da Copertino e del suo allievo Giuseppe Andrea Manfredi. L’itinerario di visita si chiude con i dipinti della sala dedicata a Otranto e agli Ottocento Martiri con opere contemporanee di Gigi Specchia, Cosimo della Ducata, Angelo Salvatore ed Enzo De Giorgi.Tessile – Gli antichi paramenti sacri presenti sono importanti testimonianze della storia dell’arte, del tessuto e del ricamo. La loro realizzazione copre un arco temporale che va dalla fine del Seicento alla prima metà del XX secolo. Gioiello indiscusso di questa collezione è certamente l’andrienne di Santa Maria Maddalena, di proprietà della comunità parrocchiale di Uggiano la Chiesa, una veste femminile in seta del Settecento con cui la statua titolare della parrocchiale di Uggiano la Chiesa veniva “vestita” per la solenne processione e la festa a lei dedicata.Argenti – Le opere in mostra spaziano da preziosi vasi sacri, alla variegata suppellettile ecclesiastica in argento e alle pregevoli insegne vescovili. La maggior parte delle opere sono lavori di bottega realizzati da maestri argentieri attivi a Napoli tra il Seicento e l’Ottocento.Lapidea – Le opere, tra cui colonne tortili, statue, capitelli, paliotti e sculture, erano parte di antichi altari detti “alla leccese”, tutti manufatti in pietra locale lavorati da scalpellini salentini, per lo più provenienti dalla basilica cattedrale. Tra queste, reperti musivi di età tardo-cristiana ritrovati negli anni ‘80 del XX secolo durante le campagne di scavo archeologico che seguirono alle operazioni di sezionamento e distacco del mosaico pavimentale dalla basilica Cattedrale. E ancora la Stele di Glika, donata dalla famiglia Negro-De Giuseppe, preziosissima testimonianza del III secolo d.C. che attesta la presenza ebraica nella comunità otrantina ellenofona.È in corso la pubblicazione di tre cataloghi riguardanti la collezione degli argenti (a cura di Giovanni Borraccesi), il Fonte Battesimale lapideo (a cura del Prof. Angelo Maria Monaco) e dell’Andrienne (a cura di Maria Pia Pettinau Vescina). Il Museo diocesano sarà aperto al pubblico dal 21 giugno 2024.Archivio storico diocesano - Conserva, tutela e valorizza la documentazione di rilevanza storica posta in essere dall’Arcidiocesi idruntina. Benché i primi arcivescovi siano attestati a partire dal V secolo d.C. e la Diocesi sia ricordata come una delle più antiche del Salento, l’Archivio conserva tuttavia antichi manoscritti successivi alla presa di Otranto. La documentazione presente permette di riannodare i fatti, le vicende e l’operato dei presuli che dopo il 1481 guidarono l’Arcidiocesi. Nel corso del tempo, il complesso documentario della Curia si è arricchito anche di fondi aggregati. Apertura: martedì e giovedì 9.30-12.30 previo appuntamento (tel. 0836.800000).Biblioteca - La formazione della Biblioteca è da stabilirsi tra la fine del XV secolo e gli inizi del XVI secolo. Il nascente fondo bibliotecario, che originariamente era costituito dai volumi posseduti dall’Arcivescovado, nel corso dei secoli si fuse gradualmente con il patrimonio librario del Capitolo cattedrale metropolitano e del Seminario diocesano. Gli incrementi apportati da numerosi acquisti e generose donazioni hanno determinato un notevole arricchimento dei contenuti umanistico-letterari e scientifici. La Biblioteca si è così trasformata nel corso del tempo in un istituto culturale oggi frequentato da ricercatori e studiosi per la consultazione di testi che spaziano dalla teologia alla letteratura, dalla scienza alla matematica, dal diritto alle discipline sociali e all’arte sacra. Apertura su prenotazione (tel. 0836.800000).Basilica Cattedrale - La Cattedrale sorse sul colle Idro, sui resti di una domus romana e, probabilmente, anche di luoghi di culto. L’edificio, di forma basilicale a croce latina, fu completato in soli otto anni e consacrato nel 1088. Pochi anni più tardi, sotto l’episcopato di Gionata, fu arricchita di un’opera straordinaria: il tappeto musivo del presbitero Pantaleone, chiamato a raccontare, con una miriade di tessere policrome, la storia della Salvezza. I mosaici furono completati nel 1165. La Cattedrale ha superato, nella sua storia, importanti banchi di prova, come il violento assalto ottomano del 1480. Fortemente rimaneggiata, a distanza di nove secoli, continua a regalare stupore e meraviglia con il suo tappeto musivo, con la testimonianza di fede degli Ottocento, ma, soprattutto, continua ad insegnare come il dialogo tra Oriente e Occidente, tra Ebrei, Cristiani e Musulmani, orienti, ancora oggi, l’homo viator. Apertura tutti i giorni 8-12/15-19 (orario invernale) e 8-19 (orario estivo).Chiesa bizantina di San Pietro - La chiesetta di San Pietro, situata nel cuore del centro storico della città, è la viva testimonianza della splendida stagione bizantina in Otranto. Il piccolo edificio, eretto su uno dei colli più alti dell’originario borgo idruntino, è oggi annoverato tra gli edifici sacri più antichi dell’intera Arcidiocesi. La tradizione fa risalire la sua costruzione al I secolo d.C., ma altre ipotesi, la collocano tra il VIII e il XII secolo. L’attuale scatola architettonica è pressoché quella originaria. La chiesetta di San Pietro continuò ad essere officiata in rito greco fino al XVIII secolo. Gli affreschi che oggi si ammirano all’interno dell’aula liturgica sono databili dal X secolo al XVI secolo e, certamente, fanno di questa piccola chiesa un gioiello d’arte e di fede. Cupola, volte, absidi, pareti e colonne un tempo erano interamente affrescate. Costituivano, pertanto, una catechesi sui Vangeli, sugli episodi più importanti della vita di Gesù e sulle devozioni alla Madonna e ai Santi venerati in Terra d’Otranto. Apertura su prenotazione (tel. 0836.800000).Torre campanaria - La torre campanaria è stata interessata da interventi di messa in sicurezza, di consolidamento e di restauro critico, prevedendo le necessarie risarciture murarie per ricomporre la massa sismica, lavori resi possibili grazie a fondi del PNRR. Il sito sarà visitabile e nella sala esistente sarà proiettato un inedito storytelling bilingue in italiano e in inglese. La digitalizzazione del mosaico e della Cattedrale è stata la base e la fonte di ispirazione per la realizzazione dell’installazione artistica all’interno della torre campanaria. Il racconto di 15 minuti consentirà ai visitatori di immergersi nella lettura iconografica del mosaico di Pantaleone e di scoprire le incredibili ricostruzioni degli affreschi presenti nella basilica prima dell’assalto da parte degli Ottomani, realizzato da Elena Bastianini. La narrazione è accompagnata dalla colonna sonora realizzata ad hoc da don Biagio Mandorino, sacerdote dell’Arcidiocesi di Otranto. Con la realizzazione e la presentazione del progetto multimediale della Cattedrale di Otranto viene offerta una visibilità universale a un bene universale, riconosciuto come il più importante, il più esteso e meglio conservato mosaico medievale oggi esistente. La torre campanaria sarà aperta al pubblico al termine dei lavori in corso, che comunque si concluderanno entro il corrente anno.''Siamo all’inizio di un percorso, dunque, che intendiamo portare avanti per camminare accanto alle donne e agli uomini di oggi, anche attraverso gli strumenti di comunicazione. Lo facciamo con passione, creatività e progettualità. Il cammino è appena iniziato”, conclude Vincenzo Corrado.
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