Politica Lecce 

Passa anche in Consiglio il rendiconto. Allarme ispettori Mef. Lupiae: fronte comune

Centrodestra e centrosinistra uniti per il passaggio al full-time dei lavoratori della società partecipata.

Nel Consiglio comunale di questo pomeriggio maggioranza e opposizione si sono ritrovate sullo stesso fronte nell’interesse dei lavoratori Lupiae. Il Pd è tornato a chiedere il rispetto degli accordi con i lavoratori della Lupiae, che avevano accettato il part-time (36 ore) per aiutare la società a rientrare dal debito.

“Oggi abbiamo 49 dipendenti full time e 128 part time: la situazione è di palese disparità – ha detto il consigliere di minoranza Pd, Antonio Rotundo – Bene il piano triennale delle assunzioni, ma si privilegi il passaggio alle 40 ore dei lavoratori che sono ancora a 36 ore settimanali”. Il sindaco Adriana Poli Bortone ha lamentato il cambio di atteggiamento del centrosinistra, che quando era al governo ha “costretto” i lavoratori a cambiare contratto per rientrare dal debito “riducendo lo stipendio per 7 anni, anziché per una durata di 5 anni”:

“Quando eravamo all’opposizione, abbiamo fatto le battaglie per tenerli a 40 ore”. La prima cittadina ricorda di aver voluto fortemente la Lupiae e si è impegnata a “ripristinare al più presto i diritti dei lavoratori e affinché si dia la dignità che è stata rubata”.

Poli Bortone porge la mano a Rotundo per lavorare nell’interesse dei dipendenti e per riportare al più presto a 40 ore settimanali chi è ancora part-time. Il consigliere Pd si è dichiarato soddisfatto. Passaggio facile anche per il consuntivo dell’anno 2024. Infatti, è stato approvato con 16 voti favorevoli e 7 astenuti il rendiconto della gestione per l’esercizio del 2024. Ieri, il documento è stato votato in Commissione bilancio. Il disavanzo scende di 10 altri milioni: invece degli 8 previsti sono stati versati circa 10 milioni di euro l’anno scorso (quasi 2 milioni in più).

Ora il disavanzo è di circa 40 milioni.
Sono stati rinforzati i presidi di sicurezza del bilancio - ha detto il sindaco per ricordare gli accantonamenti effettuati - I dati mettono in luce come questa amministrazione ci tenga a garantire gli equilibri finanziari del Comune”.
Ora il disavanzo ammonta a circa 40 milioni.

La prima cittadina è tornata sulla questione della relazione degli ispettori del Mef per chiarire che lei non ha voluto fare l’allarmista: “L’ispettore ha inviato oltre 50 richieste di chiarimento e siamo ancora in attesa del parere della Corte dei Conti sul piano di riequilibrio. Abbiamo preparato delle ‘ciambelle di salvataggio’ con gli accantonamenti, sperando che dal passato non arrivino sorprese”. Il sindaco ha ribadito di aver rinunciato all’indennità che le spetta come prima cittadina:

“È un ‘mattoncino’ tra quelli che hanno permesso di accantonare risorse”. “Io godo di un vitalizio parlamentare, se non prendo lo stipendio da sindaco di Lecce - ha chiarito Poli Bortone - Oggi l’indennità di carica di sindaco ammonta a 9660 euro lordi al mese (circa 120mila euro l’anno, con il trattamento di fine rapporto a cui l’ex sindaco non ha rinunciato, giustamente). La precedente giunta ha detto sì agli aumenti delle indennità previsti a livello nazionale: avrei potuto  prendere lo stipendio di sindaco, ma ho rinunciato per tenere il vitalizio maturato grazie ai miei contributi versati in 30 anni di Parlamento, così il Comune di Lecce risparmia centinaia di migliaia di euro”.

Nel rendiconto le multe ammontano a 8,5 milioni di euro: Salvemini mette in luce un calo di almeno mezzo milione. “Una riduzione degli accertamenti di 500mila euro da verificare, perché è una riduzione degli accertamenti rispetto agli anni precedenti”.  Nessun problema per quanto riguarda le multe, secondo il dirigente Isceri: quelle cifre sono vincolate alla spesa per risistemare le strade e metterle in sicurezza. Il dirigente comunale ha spiegato che il bilancio leccese è ingessato perché ogni anno bisogna versare 8 milioni di euro per rientrare dal disavanzo, però si procede speditamente verso il superamento di questo problema con due anni di anticipo: nel 2028 anziché nel 2030. “Abbiamo sottoscritto un patto e lo stiamo rispettando, con scrupolo e senza mettere cifre che non si possono sottrarre da altre aree”, ha detto il sindaco. Alla fine non sono mancate le solite polemiche sul Giro d’Italia perché per la sinistra prima di spendere soldi del bilancio bisogna programmare. Poli Bortone, invece, crede che questa mossa farà bene all’economia della città.

G.G.


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