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Europee, Osapp: ''I candidati pugliesi dimenticano il dramma del sistema carceri e della Polizia Penitenziaria''

Il Segretario Regionale Puglia Ruggiero Damato esprime profonda amarezza rivolgendosi ai candidati alla prossima tornata europea.

''Si assiste a dibattiti politici di estradati e di detenuti Italiani all’estero, dimenticandosi totalmente della vergogna delle carceri Italiane e Pugliesi diventati vere e proprie piazze di spaccio e di aggregazione criminale, dove fanno da padroni le varie organizzazioni criminali, senza scalfire alcuna coscienza da parte di tutta la politica, lasciando soli donne e uomini della Polizia Penitenziaria''. Lo afferma Ruggiero Damato, Segretario Regionale Puglia dell'Osapp, esprimendo profonda amarezza rivolgendosi ai candidati alla prossima tornata europea.

Damato scrive: ''Quello che sta accadendo da circa 10 anni a questa parte, è qualcosa che non è più concepibile in un Paese che si definisce civile, quello che accade sovente nei penitenziari Pugliesi nella totale indifferenza dei verti dell’Amministrazione e della Politica in particolare quella governativa, allora ci chiediamo per quanto tempo ancora, per quanto tempo ancora dobbiamo denunciare senza essere ascoltati''.

''Per quanto tempo ancora dobbiamo gridare? Per quanto tempo ancora dobbiamo rivendicare i nostri diritti? Chi è il nostro datore di lavoro? Chi assicura quanto previsto dall’articolo 2087 del Codice Civile 'tutela delle condizioni di lavoro'. Chi ridarà mai dignità al Corpo della Polizia Penitenziaria fatto da donne e uomini che tanto vengono osannati solo nelle solite occasioni di circostanza da politici e dirigenti dell'Amministrzione. Chi ascolta le nostre grida di aiuto?''.

''È mai possibile - continua Damato - che quel brutto colore come il grigio che ormai è predominante su tutto e tutti e che trasmette quel senso di disperazione abbia contagiato i nostri vertici fino a renderli inermi innanzi a tale situazione fallimentare del carcere? Non riusciremo mai a dimenticare le giornate infernali di questi ultimi anni, quella dell'evasione in massa dal pentenziario foggiano che si sono rifiutati di entrare, mettendo un banchetto nella sezione, mangiando e bevendo e sbeffeggiando la Polizia Penitenziaria tutta la notte come accadde nel penitenziario tarantino, il tutto scongiurato solo grazie all’intervento di quei pochi uomini in servizio (con un numero irrisorio di colleghi, compresa la sorveglianza generale), costretti a doppi turni, a sevizi massacranti, a 15/20 giorni senza usufruire de riposo settimanale, e di congedo estivo''.

Prosegue Damato: ''Non è più concepibile e non più rinviabile avere una risposta, vogliamo saperlo, chi si prende cura di noi rinchiusi in quattro mura in virtù di un giuramento, chi si prenderebbe cura dei nostri familiari se non avessimo più retto? Se fossimo vittime del dovere? Grazie, un GRAZIE di vero cuore a quei pochi uomini e donne che nelle giornata di festacome quella di Natale, Pasqua, Ferragosto, presenti in servizio, sono riusciti a salvaguardare l’ordine e la sicurezza, grazie alla loro abnegazione, al senso del dovere, al rispetto per le Istituzioni, al dovere derivante dal mandato Istituzionale di custodire e curare''.

''Ancora un grazi agli agenti presenti nei vari istitut pugliesi, coadiuvati spesso da un Assistente Capo Coordinatore in mancanza di un Sovrintendente o di un Ispettore, tutti come una vera squadra non arretrano di un centimetro per far fronte agli eventi critici che si verificano quotidianamente, tutti si sono fatti parte attiva affinché venisse ripristinato l’ordine e la sicurezza all’interno delle sezioni dei vari circondariali, encomiabile e costante il supporto laddove la situazione avrebbe potuto avere conseguenze ancora e più gravi ma, soprattutto ancor più onerose, fatemi passare quest'aggettivo i cosiddetti eroi senza volto e schiavi di Stato, senza diritti ma schiacciati solo da doveri''.

Damato conclude chiedendo alla Politica ed alle Istituzioni: ''Per
quanto tempo ancora dobbiamo sopportare tutto questo? Ci fate capire, cari candidati, che le nostre richieste non hanno valore? Quindi il nostro voto non ha valore, quindi per voi non siamo cittadini Italiani ed elettori da considerare?''.


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