Cronaca Politica Lecce 

Lupiae, Pagliaro “circondato”: esposti e veleni

Mentre l’amministratore si prepara a denunciare alcuni sindacalisti, Puglia Popolare e FdI puntano su un loro uomo: oggi scade il bando per le candidature.

L’amministratore unico della Lupiae Servizi, Dino Pagliaro, è “circondato”: lo mettono sotto pressione i sindacati e alcuni partiti della sua stessa maggioranza. Più si avvicina il giorno del rinnovo dei vertici della partecipata del Comune di Lecce (che si occupa di verde pubblico, guardiania, rattoppi stradali e tanto altro) più aumenta la pressione del partiti. Oggi è scaduto il termine del bando  per le candidature al vertice della Lupiae. Adriana Poli Bortone sembra abbia intenzione di ritornare ad eleggere un CdA (consiglio di amministrazione) superando l’amministratore unico.

Puglia Popolare ha messo sul tavolo del trattative i nomi dell’avvocato Francesco Foresio e dell’imprenditore Gigi Valente, ricordando al sindaco il patto pre-elettorale. L’attuale amministratore, infatti, è andato via dal partito coordinato da Luigi Mazzei per confluire nell’Udc: una mossa che per ora lo ha isolato, visto che anche Fratelli d’Italia punta su due suoi uomini (tra cui anche una vecchia conoscenza del centrodestra: Eugenio Pisanò).

Il sindaco Adriana Poli Bortone, durante la conferenza di bilancio della Lupiae, ha bacchettato pubblicamente Pagliaro per il ricorso al lavoro interinale e per le criticità del verde pubblico. Poi, è arrivato l’attacco dei sindacati: è stato depositato un esposto alla guardia di finanza che parla di minacce ai sindacalisti, uso di lavoratori che hanno gravi precedenti penali, eccessivo ricorso ai lavoratori interinali, bilancio positivo falsato da una sopravvalutazione dei terreni delle vie Lodi e Cicolella. Luigi Ranfino e Maurizio Lezzi (Slai Cobas e Ugl terziario) parlano di “assunzioni anomale e minacce” nel documento inviato anche al prefetto.

Intanto, Filcams e Uiltucs vogliono che si torni ai vecchi contratti e tornano a incalzare i vertici Lupiae: “Firmammo l’intesa del 2018 solo per evitare il fallimento - spiegano – Ora che la società è in ripresa, si torni al contratto collettivo adeguato”.

“Lupiae Servizi subisce ancora una volta gli attacchi sconsiderati e privi di fondamento alcuno di Ranfino e Lezzi”, replica Pagliaro, che promette querele per diffamazione nei confronti dei due sindacalisti. L’amministratore parla di corrette relazioni sindacali e della necessità di ricorrere al lavoro interinale per rispettare i criteri di legge e garantire i servizi (tutto previsto nel piano delle assunzioni approvato dal Comune di Lecce).


Dino Pagliaro ritiene le accuse infondate e nocive per i 191 lavoratori Lupiae, inoltre difende il valore di mercato più alto dei terreni, che è convinto che frutteranno molto alla società.

“La Lupiae non ha mai ricevuto segnalazioni di minacce nei confronti di alcuno, né si è avuta notizia che qualcuno sia stato soggetto alle stesse, in difetto si sarebbero prontamente predisposti gli atti a garanzia di chiunque ne fosse stato vittima. Inoltre, s’intende precisare che le procedure di affidamento a terzi di forniture e servizi, non hanno mai costituito sub-appalti e sono state esperite nel pieno rispetto della legge. In conclusione, in questo delicatissimo momento, tenuto conto anche del fatto che la procedura concordataria non è ancora conclusa, la responsabilità e la serietà di tutti imporrebbe di valutare le questioni con serenità e non con la solita acrimonia  nutrita di Slai Cobas e Ugl, la quale costituisce un disvalore della vera difesa di tutti i dipendenti oltre che una scorretta espressione della funzione di rappresentanza sindacale”.


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