Calcio Lecce Operazione di contrasto del lavoro sommerso e al caporalato I Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Lecce hanno ispezionato 18 aziende di diversi settori, tra cui edilizia, commercio e agriturismo/ristorazione. Sospese 6 attività imprenditoriali e sanzioni per 170.000 euro. Flai Cgil: ''Tutela per chi porta il pane sulle nostre tavole''. 27/05/2025 circa 3 minuti Nell'ambito di un’attività ispettiva pianificata dall'Ispettorato Nazionale del Lavoro - Direzione Centrale per la Tutela, la Vigilanza e la Sicurezza del Lavoro - i militari del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Lecce, insieme al personale del Nucleo Operativo del Comando Gruppo Carabinieri per la Tutela del Lavoro di Napoli e della Direzione Territoriale del Lavoro di Lecce, con il supporto delI’Arma Territoriale, hanno condotto un'importante operazione di controllo nel periodo dal 19 al 23 maggio scorsi.L'intervento ha avuto come obiettivo principale il contrasto del lavoro sommerso, dell'intermediazione illecita e del fenomeno del caporalato, nonché la verifica del rispetto delle normative in materia di tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.Nel corso delle attività sono state ispezionate complessivamente 18 aziende operanti in diversi settori, tra cui edilizia, commercio e agriturismo/ristorazione. Sono state sospese 6 attività imprenditoriali a seguito delle irregolarità riscontrate, tra cui la presenza di Iavoro nero e gravi violazioni in materia di tutela della salute e sicurezza sui luoghi di Iavoro. Sono state inoltre comminate ammende per un importo complessivo di 126.000 euro e sanzioni amministrative per un totale di 43.500 euro. Durante le attività ispettive sono state deferite in stato di libertà 14 persone coinvolte nelle irregolarità riscontrate, in conformità alle disposizioni di legge vigenti.L'operazione si inserisce in un più ampio sforzo di tutela dei diritti dei lavoratori e di contrasto alle pratiche illecite che minano la regolarità del mercato del lavoro e la sicurezza dei lavoratori stessi. Le violazioni accertate riguardano principalmente l'inosservanza dei requisiti minimi di sicurezza sul luogo di Iavoro, tra cui: mancata formazione dei lavoratori, assenza di misure idonee a prevenire gli incendi, carenze negli accessi ai posti di lavoro in quota, mancata sottoposizione dei lavoratori alla prescritta sorveglianza sanitaria e mancato agt'iornamento del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR). L'attività proseguirà con ulteriori controlli e interventi finalizzati a garantire il rispetto delle normative e la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori.“Dignità, sicurezza, contratti regolari e pieno accesso ai diritti devono essere garantiti a tutti i lavoratori e le lavoratrici. È dalle campagne pugliesi che deve arrivare un messaggio inequivocabile: non c’è spazio per un’agricoltura fondata sullo sfruttamento”. Con queste parole Antonio Ligorio, segretario generale della Flai Cgil Puglia, commenta l’operazione condotta dai carabinieri a Lecce e nella provincia salentina contro il lavoro sommerso, l’intermediazione illecita e il caporalato, che ha portato alla denuncia di quattordici persone. “L’operazione dei militari - continua Ligorio - conferma quanto denunciamo da tempo: lo sfruttamento lavorativo, in particolare nel settore agroalimentare, continua a essere una piaga strutturale della nostra regione. Chi lavora nei campi o nei trasformati alimentari spesso lo fa senza tutele, senza orari regolari, senza un contratto vero. E in troppi casi, senza rispetto per la propria dignità umana. Le denunce, le sospensioni delle attività e le sanzioni inflitte dimostrano che, dove ci sono controlli mirati e determinazione, emergono responsabilità gravi e diffuse”. Per il sindacalista, il rispetto dei contratti, la sicurezza nei luoghi di lavoro, il contrasto al caporalato e allo sfruttamento devono essere priorità assolute. Proprio nella giornata di ieri, la Flai Cgil ha promosso una mobilitazione corale in tutta la Puglia, con presìdi davanti a tutte le Prefetture per ribadire che la lotta al caporalato e allo sfruttamento deve tornare a essere una priorità per tutte le istituzioni. “Chiediamo con forza - conclude Ligorio - l’attivazione piena e urgente di tutte le misure previste dalla legge 199/2016, a partire dal rafforzamento e della convocazione delle sezioni territoriali della Rete del lavoro agricolo di qualità, il rilancio dei controlli interforze e l'utilizzo degli strumenti di mappatura e trasporto regolare dei lavoratori. Serve una strategia strutturata, non interventi sporadici”.
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