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Lecce, aria irrespirabile per miasmi del depuratore. Residenti esasperati

I residenti chiedono provvedimenti: a rischio la salute dei nostri figli.  L'aria in zona in alcuni giorni diventa irrespirabile: tante le lamentele pervenute allo Sportello dei Diritti.   ...

I residenti chiedono provvedimenti: a rischio la salute dei nostri figli.  L'aria in zona in alcuni giorni diventa irrespirabile: tante le lamentele pervenute allo Sportello dei Diritti.   Aria irrespirabile per i residenti che vivono sulla Lecce–San Cataldo dopo lo stadio a causa dei miasmi del depuratore: in alcune zone l’odore è davvero insopportabile nelle ore serali, notturne e durante le prime ore del mattino, soprattutto nelle giornate di scirocco. A nulla sembrano serviti i ripetuti appelli degli ultimi anni al Comune. Ora i cittadini esasperati chiedono che sia garantita un’adeguata manutenzione al depuratore in questione, situato piuttosto vicino alle abitazioni. La puzza proviene dalla vasca di decantazione del depuratore e dalla condotta dei due impianti, non in funzione, di fitodepurazione di cui uno doveva servire l’orto botanico situato in adiacenza. Quest'ultimo realizzato dalla città di Lecce negli anni 2004 – 2006, col residuo del finanziamento comunitario, doveva convogliare attraverso una nuova condotta ed un impianto di spinta dal collettore principale, in apposita derivazione, una parte dei reflui provenienti da Ciccio Prete in località “Càcari” a Vernole, a ridosso de “Le Cesine” dove era stato costruito un ulteriore impianto di depurazione per l’affinamento di una parte di quegli stessi reflui con la fitodepurazione, rimanendo invariato il recapito finale della maggior parte dei reflui, canalizzati e spinti in mare, sott’acqua, a distanza dalla costa. Per tali ragioni Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, rivolge un ulteriore appello a nome dei residenti, alle istituzioni preposte, nella speranza che una soluzione venga presto trovata: “È chiara e improrogabile la funzione del depuratore per la nostra città – spiega -, ma se le conseguenze, ovvero le controindicazioni, sono l'obiettiva impossibilità di soggiornare all'esterno delle abitazioni e la paura di incorrere in taluna patologia derivante dalla presenza di agenti esterni patogeni, se non cancerogeni che minano la salute, allora si eliminino i problemi connessi all'emissione dei miasmi odorigeni che da tempo vengono segnalati dai cittadini residenti nei dintorni dell'impianto, attraverso un’attività manutentiva ordinaria e il consumo di materiali chimici che eliminino la puzza durante i processi di depurazione”.   Immagini archivio. 

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