Cronaca Politica Lecce 

Inquinamento della falda? Prima bisogna rimuovere tutti rifiuti abbandonati

A 10 anni dall’incendio nell’ex Aspica non sono stati ancora rimossi i rifiuti sottostanti per eseguire analisi.

Bisognerà finire di rimuovere tutti i rifiuti sottostanti e poi analizzare le “matrici ambientali”, quindi procedere alla bonifica. Poi, bisognerà capire come intervenire sul capannone abbandonato dell’ex Aspica. La ferita nella zona industriale di Lecce, in via Gran Bretagna, è aperta da oltre 10 anni, anche  se poi un incendio ha peggiorato le cose, aggravando la situazione che già era pesante.

Dopo tanti anni, non sappiamo ancora quali sono i danni per il terreno e la falda: Arpa non ha potuto fare le indagini. Il Comune di Lecce deve ancora finire di rimuovere tutti i rifiuti sottostanti. La Commissione Ambiente, presieduta da Fabiola De Giovanni, ha riacceso un faro sulla bonifica e messa in sicurezza del sito ex Aspica.

“La ditta, dopo aver terminato il contratto di igiene urbana con la città di Lecce, ha pensato bene di andare via lasciando sul territorio quel capannone, con un notevole quantitativo di rifiuti e una linea di lavorazione, abbandonandolo e continuando a svolgere la sua attività da altre parti - ha spiegato il dirigente comunale Francesco Magnolo, nel suo intervento a Palazzo Carafa - Dopo qualche tempo la ditta è fallita e questo capannone è rimasto in capo a un’azienda nata come costola dell’Aspica stessa, come bene da aggredire per eventuali crediti vantati dalle pubbliche amministrazioni nei confronti della stessa ditta”.


Nel 2015 tutto il sito è andato a fuoco: si è trattato di un incendio piuttosto importante. Dopo una serie di esposti, di verifiche e di lamentele per problematiche legate alla salute, è intervenuto anche il Comune di Lecce, con due sopralluoghi che sono stati effettuati nel 2018. È stata verificata l’esistenza di rifiuti anche combusti ed è stato intimato alla società in liquidazione di rimuovere tutto e di procedere a una bonifica. “Chiaramente l’ordinanza è rimasta inadempiuta e siccome avevamo il sospetto che ci potessero essere delle forme di inquinamento delle matrici ambientali abbiamo chiesto alla Provincia di Lecce un’ordinanza per le verifiche più approfondite”, ha spiegato Magnolo.

Arpa, però, non ha potuto procedere con le verifiche per via dei rifiuti: cumuli enormi, che non hanno consentito di svolgere le analisi.
Quindi nel 2019 la Regione ha emanato un bando per la rimozione dei rifiuti dai siti dove erano abbandonati: il Comune di Lecce ha partecipato e ha ottenuto un finanziamento pari a circa il 3 milioni di euro. Intanto erano già passati 4 anni dall’incendio.

“La prima parte del finanziamento, pari a 1,2  milioni è stata consegnata, la seconda parte invece sta per concludersi, perché sono stati già rimossi tutti i rifiuti in superficie - ha chiarito in mattinata il dirigente del settore ambiente - Siccome erano notevoli le quantità di rifiuti appoggiati sul terreno, non si riusciva a vedere cosa c’era sotto. In fase preventiva, non siamo riusciti a capire”.

Una volta rimossi i rifiuti in superficie è arrivata la sorpresa: ce n’erano tanti altri sotto. Quindi, la delibera che si deve portare in giunta riguarda la variante dei lavori necessari a rimuovere tutta la spazzatura. A disposizione ci sono notevoli economie. La variante serve a coprire i costi dello smaltimento di questi rifiuti, che non era possibile individuare nella fase antecedente allo smaltimento di quelli che erano in superficie. Una volta sgomberato il terreno si potrà capire cosa è successo in questi anni e se la falda è stata inquinata. Poi, si aprirà il capitolo dell’eventuale bonifica, mentre gli anni passano inesorabili e spietati.


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