Enogastronomia Lecce 

Lo chef Massimo Bottura a Lecce: “Basta sprecare il cibo. Occorre un approccio etico”

Il cuoco stellato interverrà presso il Castello Carlo V per presentare il suo libro “Vieni in Italia con me”. Massimo Bottura arriva a Lecce. Lo chef stellato presenterà, al...

Il cuoco stellato interverrà presso il Castello Carlo V per presentare il suo libro “Vieni in Italia con me”. Massimo Bottura arriva a Lecce. Lo chef stellato presenterà, alle 18, presso il Castello Carlo V di Lecce, il suo nuovo libro “Vieni in Italia con me”. Bottura, il cuoco più blasonato d’Italia e il terzo al mondo secondo la classifica internazionale stilata da “The World’ fifty best restaurants”, arriva a Lecce per proporre un approccio etico al cibo. E se lo dice il patron di Osteria Francescana, ristorante stellato nel cuore di Modena, forse vuole dire che qualcosa nella storia italiana del cibo sta cambiando. L’esperienza salvifica nel cibo per Bottura prende forma in ogni pagina del suo primo libro in cui snocciola ricette e pensieri e in cui per parlare di sua maestà il cappuccino scomoda persino la Bibbia, con quel suo incipit che conferisce identità e sostanza assoluta a un bene prezioso della tradizione culinaria italiana. L’incontro – organizzato da Intravino e DeGusto Salento in collaborazione con Regione Puglia (Area Politiche per lo sviluppo rurale) e Comune di Lecce – sarà moderato dalla giornalista Monica Caradonna. Dopo una breve introduzione, Antonio Tomacelli, editore di Intravino, la voce italiana del vino sul web, intervisterà lo chef ripercorrendo i contenuti principali del libro, la storia dell’uomo, l’esperienza del professionista, raccontando come è cambiata la concezione della cucina italiana in una sorta di espiazione ed educazione. Una storia interessante quella di questo grande chef emiliano nato a Modena che, appesa la sua laurea al chiodo, si è immerso in una passione che è diventata la sua vita. Il viaggio che Bottura compie nell’Italia dell’alimentazione è connotato da palesi ammiccamenti all’arte contemporanea, che è stata un po’ fautrice di un cambio di paradigma nel rapporto intimo ed evocativo che il grande chef ha avuto a un certo punto della sua vita con il cibo, con le materie prime che, condite con la fantasia e l’estro, hanno assunto forme e identità che hanno perso le sembianze dell’effimero e hanno acquisito una sostanza narrante. E non mancano le contaminazioni musicali, il dialogo scanzonato con Maurizio Cattelan che è stato promotore inconsapevole di un principio di ribellione che nel tempo ha portato Bottura a rompere con la tradizione per «far largo a una nuova cucina italiana. “Vieni in Italia con me” diventa così una scusa per compiere un viaggio tra i rumori, tra i profumi, nell’ironia e autoironia della vita di Bottura e del suo staff in quei frangenti creativi che sono stati colti dall’occhio artistico di Stefano Graziani e Carlo Benvenuto che hanno regalato al lettore foto imperfette che raccontano vita vera in cui l’esercizio più divertente, scrive Massimo Bottura, è “portare nel futuro il meglio del passato”.

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