Cronaca Lecce 

Allarme spreco a Lecce: pacchi di cibo buttati nei cassonetti

Pacchi di cibo non ancora scaduto buttato nei cassonetti: allarme dell'Assessorato alle Politiche Ambientali. Don Attilio Mesagne: "Lo restituiscano alla Caritas". Pacchi di cibo non anco...

Pacchi di cibo non ancora scaduto buttato nei cassonetti: allarme dell'Assessorato alle Politiche Ambientali. Don Attilio Mesagne: "Lo restituiscano alla Caritas". Pacchi di cibo non ancora scaduto buttato nei cassonetti dei rifiuti. L'allarme arriva dall'assessore alle Politiche Ambientali del Comune di Lecce Andrea Guido, che monitorando i rifiuti tramite le aziende Axa ed Ecotecnica, ha notato un incremento del triste fenomeno. Quello che gli operatori ecologici trovano nei cassonetti o nei cestini dell'immondizia sono pacchi-aiuto finanziati dalla Comunità Europea e distribuiti tramite le Caritas parrochiali o altre associazioni caritatevoli alle famiglie bisognose della città. Perlopiù riso, pasta e biscotti. "Ieri l'ultima segnalazione di un residente in via Sidoti, ma purtroppo è uno dei tanti casi che si stanno ripetendo in diverse zone della città. Succede questo: alcune famiglie 'povere', dei pacchi che gli vengono consegnati, tengono solo formaggio salumi e buttano via il resto - spiega Guido -. E' una follia, considerato che c'è chi rimane senza cibo. Ecco perché bisogna fare attenzione: molto spesso si aiutano persone che non ne hanno bisogno. Faccio un appello, in questo senso, alle associazioni che si occupano di distribuire il cibo. E' veramente un peccato, basti pensare alle ore di lavoro che ci sono per produrre un pacco di riso". Tuttavia pare che dalla Comunità Europea non giungano più certi aiuti e che, da gennaio, provveda lo Stato italiano, come spiega Don Attilio Mesagne, direttore della Caritas Diocesana: "Duole vedere certi sprechi, soprattutto perché andiamo incontro ad un periodo ancora più difficile. Queste sono persone che riescono ad accumulare un certo quantitativo di pacchi e poi cercano di venderli. Ovviamente si tratta di una pratica illegale perché i prodotti provenienti dalle Caritas non sono commercializzabili. Faccio un appello: prego queste persone di restituire a noi o alle cinque mense cittadine il cibo in eccesso. Sapremo sicuramente utilizzarlo meglio". agab

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