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A “Lago sereno” opera di ingegneria ambientale distrutta dai bagnanti

A Porto Cesareo dune ricostruite e già danneggiate dal calpestio di quanti si recano in spiaggia, Nuova denuncia del dott. Fabio Coppola.

Nuova denuncia del dott. Fabio Coppola in relazione alla condizione di degrado in cui versa il cordone dunale realizzato nella rinomata e geyyonatissima località balneare jonica del Salento. ''Lo scorso inverno - afferma il nostro lettore - a Porto Cesareo in località “Lago sereno”, precisamente nel brevissimo tratto di spiaggia libera compreso tra gli stabilimenti “Bahia” e “Orange sun”, veniva realizzata un’importante ricostituzione del cordone dunale. Il fianco della duna veniva imbrigliato con rete in tessuto naturale fissata con picchetti in legno. Messa a dimora di piantine e recinzione alta circa un metro. La stagione balneare non è ancora terminata, e già si notano i danni del calpestio dei bagnanti e del campeggio abusivo''.

''I picchetti in legno divelti, rete usurata e scivolata al piede della duna, piantine con relativo panetto di terriccio ormai scalzate e secche al sole. Non si nota alcun cartello di divieto di attraversamento, o cartello illustrativo sulle finalità dell’opera. Denaro pubblico in fumo in pochi mesi''.


''Le dune costiere oltre all’aspetto paesaggistico svolgono l’importante funzione di trattenere la sabbia e filtrare il vento ricco di salsedine, proteggendo quindi la fertilità dei terreni agricoli dell’entroterra, e contrastare l’erosione costiera. Scomparsa la duna, è più facile che scompaia anche la spiaggia, consumata successivamente dalle mareggiate invernali e dal vento''.


''Purtroppo, non si può pretendere senso civico o consapevolezza da tutti i bagnanti; purtroppo non si può pretendere da polizia locale e Guardia Costiera vigilanza continua su ogni tratto della lunga costa cesarina. Pertanto, per tutelare concretamente le dune costiere, si potrebbe forse prevedere in prima linea una recinzione più alta e robusta, e in seconda linea dissuasori più “convincenti”, anche se con un maggiore impatto visivo. Altrimenti si continuerà ad investire risorse economiche senza raggiungere l’obiettivo''.


''Nei periodi di maggiore afflusso turistico, le dune vengono occupate dai bagnanti anche per la superficie sempre minore destinata alla spiaggia libera'', conclude Coppola.


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