Arte e archeologia Politica Acaya Consiglio regionale: ok alla mozione per l’esproprio delle porzioni in abbandono delle mura di Acaya Approvata all'unanimità la mozione del consigliere Pagliaro (La Puglia domani) per procedere al recupero e messa in sicurezza del bene patrimonio storico, archeologico e culturale salentino. 05/04/2022 circa 2 minuti Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità la mozione presentata dal capogruppo de La Puglia domani Paolo Pagliaro, avente ad oggetto l’esproprio delle porzioni in abbandono delle mura di Acaya. Con la mozione approvata si impegna la Giunta regionale ad attivarsi subito con un’azione di pressing politico presso il Ministero della Cultura, che veda in prima linea l’Assessorato regionale alla Cultura, affinché sia individuato e messo in atto un percorso di esproprio delle porzioni in rovina e abbandono delle mura di Acaya di proprietà dei privati. Questo, al fine di consentire l’avvio delle necessarie azioni di messa in sicurezza e consolidamento, propedeutiche ad interventi di recupero e valorizzazione di questo straordinario patrimonio storico, archeologico e culturale salentino.Qui di seguito la nota del consigliere Pagliaro: “Un passo concreto si compie oggi per sottrarre la cittadella di Acaya all’incuria e al degrado, grazie al sì unanime del Consiglio regionale alla mia mozione che impegna la Giunta a trattare con il Ministero per l’esproprio delle mura in abbandono e a rischio crollo. La struttura fortificata di quest’imponente cittadella medievale, che sorge a Vernole a pochi chilometri da Lecce, è minata dal tempo e dalla mancata cura. Già a maggio dell’anno scorso lanciai l’allarme sul deterioramento di questo monumento, con una richiesta di audizione in sesta Commissione. Quando la discutemmo, ad ottobre scorso, indicammo la via dell’esproprio delle porzioni di mura di proprietà privata lasciate in abbandono e a rischio crollo, e questa nostra posizione fu condivisa dall’ex assessore alla cultura, Massimo Bray. In ossequio al principio di tutela del patrimonio storico come valore fondante della Costituzione, questo tesoro va sottratto all’incuria e messo al centro dell’attenzione e degli sforzi di tutti, dalle amministrazioni locali al Ministero della Cultura, passando per la Soprintendenza . E in questo la Regione può assumere il ruolo chiave di cabina di regia, di concerto con le associazioni locali che svolgono un ruolo prezioso per difendere il patrimonio comune storico artistico in pericolo. L’articolo 95 del Codice dei Beni culturali indica la possibilità, in presenza di un bene “unico” da preservare, di procedere all’espropriazione. Ed è su questa via che bisogna procedere, attingendo a fondi del bilancio autonomo regionale, in modo da poter poi candidare il progetto di consolidamento e valorizzazione delle mura di Acaya a finanziamento. C’è una misura specifica del Pnrr per il recupero dei piccoli borghi a cui speravamo che la Regione candidasse proprio Acaya, in ragione della sua unicità. Purtroppo non è risultato Acaya il borgo vincitore del bando, questo però non esclude che sia la Regione a farsi carico delle risorse necessarie al recupero di Acaya, attingendo ai fondi della nuova programmazione del settore Cultura. Il 21 marzo scorso il presidente Emiliano ha espresso parere scritto sulla mia mozione discussa e approvata oggi, nel quale ha dichiarato di condividere l’obiettivo e indicato la via: il coinvolgimento del Comune di Vernole per individuare i beni da espropriare e per quantificarne il relativo costo. Quindi, individuate le risorse disponibili e acquisita l’autorizzazione ministeriale, queste potranno essere trasferirle al Comune di Vernole per procedere all’esproprio dei beni individuati. Nel caso in cui non avesse risorse da destinare ad hoc, la Regione è impegnata ora ad una trattativa con il Ministero della Cultura perché stanzi risorse proprie. Ora ci aspettiamo azioni concrete e rapide, per contrastare l’azione logorante del tempo e il degrado delle mura di Acaya, restituendo a questo borgo l’antico splendore”.
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