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Tap, i sindaci firmano la tregua. Unità ritrovata sul no al gasdotto

L’incontro odierno in provincia ha permesso di ritrovare una linea comune da parte dei sindaci sulla vicenda del gasdotto. L’unità ritrovata dei sindaci salentini arriva ribadend...

L’incontro odierno in provincia ha permesso di ritrovare una linea comune da parte dei sindaci sulla vicenda del gasdotto. L’unità ritrovata dei sindaci salentini arriva ribadendo la contrarietà al gasdotto Tap: nell’assemblea, convocata in provincia, quest’oggi, infatti, erano presenti anche i primi cittadini dei Comuni da sempre contro l’infrastruttura, ovvero Melendugno, Vernole, Calimera, Martano, e contrari al dialogo sull’opera. Una quarantina in tutto i sindaci o i rappresentanti delle amministrazioni presenti: Lecce, Alessano, Alliste, Andrano, Aradeo, Arnesano, Bagnolo del Salento, Calimera, Caprarica di Lecce, Carpignano, Casarano, Castrignano de’ Greci, Cavallino, Copertino, Corigliano d’Otranto, Corsano, Cursi, Diso, Galatina, Galatone, Giuggianello, Guagnano, Lizzanello, Maglie, Martano, Melendugno, Melissano, Miggiano, Palmariggi, Poggiardo, San Cesario di Lecce, Scorrano, Specchia, Spongano, Squinzano, Surano, Surbo, Tiggiano, Trepuzzi, Tuglie, Vernole. Nel confronto odierno, che non ha lesinato momenti anche di scontro e accuse reciproche, è emersa l’esigenza di ritrovare un dialogo interno per l’unità del territorio su alcuni punti basilari: a partire dal dissenso pieno al gasdotto e al suo approdo a San Foca, passando dalla necessità di attendere che vengano esaurite tutte le procedure autorizzative prima di ogni altro discorso inerente a compensazioni e investimenti, fino alla decisione di separare la cosiddetta “vertenza Salento” sui temi ambientali dalla vicenda Tap, su cui, appunto, esprimere una contrarietà netta. A suggerire questa linea, in particolare, il sindaco di Lecce, Carlo Salvemini, mentre Marco Potì, primo cittadino di Melendugno, ha espresso solidarietà alle forze politiche prese di mira in queste settimane dalle proteste, chiedendo però uguale rispetto per il proprio territorio che si sta opponendo ad una “ingiustificata militarizzazione”.  

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