Cultura 

La mappa geografica più antica d'Occidente? E' salentina

Fu ritrovata nel 2003 da due archeologi francesi: su un frammento di ceramica sono incisi i nomi delle antiche città. E' salentina la più antica carta geografica del mondo occidentale...

Fu ritrovata nel 2003 da due archeologi francesi: su un frammento di ceramica sono incisi i nomi delle antiche città. E' salentina la più antica carta geografica del mondo occidentale finora ritrovata. Molto prima dei Romani, i Messapi avrebbero inciso su una ceramica a vernice nera la geografia del loro territorio con i nomi delle principali città. Un unicum che non ha paragoni in archeologia. Come racconta la pagina Salentoacolory, si tratta della mappa di Soleto, rinvenuta il 21 agosto 2003. Lo scavo era diretto da Thierry Van Compernolle (Université Paul-Valéry Montpellier III), e durante il lavaggio del materiale archeologico raccolto in mattinata, Alan Pézennec (Université de Bretagne Sud, Lorient) si accorse, passando il pollice su un frammento verniciato (ostrakon) di 5,9 cm x 2,8 cm, del disegno e delle incisioni. La campagna di scavo consentì di datare il contesto dove fu ritrovato il reperto: un edificio messapico riferibile alla fine della seconda guerra punica (202 a.C.). Il disegno rende a colpo d’occhio l’idea della penisola salentina. Ed a sfatare ogni dubbio restano ben impressi 13 toponimi, quasi tutti abbreviati, dei principali centri abitati del territorio. Uno dei nomi è greco: Taras (Taranto), mentre gli altri messapici, e sono quasi tutti abbreviati. Lo stesso mare che circonda la penisola è caratterizzato da quelle geometrie a forma di sigma, che simulano le onde marine. La frattura del coccio, in alto, impedisce di leggere uno dei toponimi, tuttavia, la tipologia del frammento garantisce agli archeologi che per il resto la Mappa è completa. Resta sensazionale la trovata, futuristica per allora, di indicare la città con un punto, uno schema a cui i Romani non arrivarono nella loro Tavola Peutingeriana (la mappa dell’Impero Romano, che si suppone ideata durante il regno di Augusto e realizzata successivamente). Dalle fonti antiche sembrerebbe che fra i Greci una certa dimestichezza con la geografia, e l’uso di tracciare coordinate su carta, ci fosse, anche se essi preferivano certo le descrizioni verbali. La mappa sarebbe stata elaborata a partire da un solo asse corrispondente alla costa orientale, mentre il centro sarebbe stato posizionato per ultimo, in modo arbitrario. Questo potrebbe spiegarsi mediante l’uso di un modello (una carta di grandi dimensioni, come sono in effetti descritte dalle fonti letterarie) che potrebbe essere stato utilizzato come base per la sua realizzazione. La mappa di Soleto, in formato ridotto, privilegia la scrittura dei toponimi, e attraverso l’uso di abbreviazioni, suggerisce la “condivisione” piuttosto che la “trasmissione” di un sapere.  

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