Cronaca Nardò Parabita 

Clan Giannelli progettava intimidazione ai danni del parroco. Risi: “Vicini a don Angelo”

Don Angelo Corvo sarebbe finito nel mirino del boss, perché ritenuto responsabile di commentare troppo la morte della piccola Angelica Pirtoli. Il sindaco di Nardò esprime solidariet&agr...

Don Angelo Corvo sarebbe finito nel mirino del boss, perché ritenuto responsabile di commentare troppo la morte della piccola Angelica Pirtoli. Il sindaco di Nardò esprime solidarietà al sacerdote, originario del suo comune. Un sacerdote nel mirino del clan Giannelli: don Angelo Corvo, parroco della chiesa di san Giovanni Battista, a Parabita, poteva diventare destinatario di un’intimidazione, perché ritenuto responsabile di aver commentato troppo il duplice omicidio di Paola Rizzello e della figlioletta Angelica Pirtoli. Il tutto emergerebbe da un’intercettazione in cui Marco Giannelli, figlio del boss e presunto capo della nuova associazione mafiosa, insieme ad Orazio Mercuri, commenterebbe l’arresto di Biagio Toma, autore materiale del delitto: nella conversazione, i due evidenziano come siano stati troppi i commenti in paese e che le colpe di tanta attenzione siano da attribuire al prete. In un passaggio, Giannelli affermerebbe di “volerlo massacrare con le proprie mani”. La notizia sta creando le prime reazioni e dimostrazioni di affetto nei confronti del sacerdote, originario di Nardò. Il primo a telefonargli per esprimergli vicinanza e solidarietà è stato proprio il sindaco del Comune di provenienza, questa mattina: “Contro le mafie – ha dichiarato Risi – le istituzioni devono tenere la schiena dritta e il pugno duro”.

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