Cultura Castro Castro, riaffiora la statua della mitica Minerva di Enea L'eccezionale scoperta è avvenuta nel sito archeologico "Capanne" nel centro storico di Castro. Il busto femminile si trovava sepolto sotto tre metri di terra insieme ai resti di una ... 04/07/2015 a cura della redazione circa 1 minuto L'eccezionale scoperta è avvenuta nel sito archeologico "Capanne" nel centro storico di Castro. Il busto femminile si trovava sepolto sotto tre metri di terra insieme ai resti di una balaustra decorata. Gli scavi archeologici nel centro storico di Castro hanno regalato un’eccezionale scoperta: un busto di marmo raffigurante una dea che potrebbe essere Minerva, la dea al quale è dedicato il tempio che, secondo Virgilio, sovrastava il mitico approdo di Enea. Il busto era sepolto sotto tre metri di terra e poco distante sono stati trovati i resti di un braccio e di un dito che potrebbero appartenere alla stessa statua: la sua altezza originale, secondo le ipotesi degli archeologi, raggiungeva i quattro metri, compreso la balaustra di cui nei mesi scorsi è stato ritrovato un frammento riccamente decorato. Il busto della dea risale probabilmente al IV secolo ma potrebbe anche essere più antico. Gli scavi, finanziati dall’Unione Europea, proseguono sotto la supervisione dell’Università del Salento e della Sopraintendenza per i beni archeologici. "Ci sono ancora molte risposte sepolte nel sottosuolo di Castro”- commenta Angelo Micello, direttore dei lavori nel sito archeologico Capanne “in quasi sei anni di lavoro abbiamo attraversato i secoli: dall'urbanistica medievale alle tracce della presenza bizantina e romana fino agli strati più antichi che oggi ci consegnano un preziosissimo reperto. Il valore della statua non si discute, anche perché chiude molti cerchi rimasti aperti per molti secoli, ma io personalmente credo che l'opera artistica che merita più attenzione sia quella che sembra una balaustra di protezione alla statua stessa. Se un bravo artista può scolpire copiando ogni dettaglio della figura umana, il lavoro di ideazione del gigantesco motivo floreale che compone la balaustra è semplicemente incredibile: potrebbe essere un opera di Escher, dell'Art Nouveau o del nostro più pirotecnico barocco leccese. Altri pezzi, sia della statua che della balaustra sono ancora sotto i colmamenti, alcuni già si intravedono”.
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