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Venti disoccupati truffati da un autista: "Dammi 2mila euro e ti faccio assumere"

A Veglie arrestato un truffatore che intascava denaro promettendo in cambio un posto di lavoro: nella rete dell'uomo oltre 19 disoccupati di tutta la provincia. Una truffa ai danni dei disoccupati, ...

A Veglie arrestato un truffatore che intascava denaro promettendo in cambio un posto di lavoro: nella rete dell'uomo oltre 19 disoccupati di tutta la provincia. Una truffa ai danni dei disoccupati, facendo leva sulla disperazione della gente, soprattutto giovani. I Carabinieri di Veglie, in collaborazione con i colleghi di Campi Salentina, questa mattina hanno arrestato in flagranza di reato di truffa aggravata Raffaele Faggiano, nato a Salice Salentino nel 1960, residente a Veglie, coniugato, autista, incensurato. L'arresto prende le mosse dalla denuncia di una ragazza di Veglie, che ieri si è presentata in caserma per denunciare di essere stata vittima di un tentativo di truffa. L'uomo, autista di una nota società di autotrasporti, le aveva prospettato la possibilità di essere assunta nella sua ditta dietro il pagamento di una somma di 2 mila euro. Una dichiarazione, quella della vittima, che ha sollecitato l'attenzione dei militari, dal momento che nei giorni scorsi avevano avuto notizia di altre sei querele molto simili, all'indirizzo sempre alla stessa persona, presentate in altre caserme. I carabinieri di Veglie e di Campi si sono dunque diretti in Procura a Lecce per organizzazione un piano e far cadere nella trappola il truffatore. In accordo con il Pubblico Ministero, hanno organizzato con l'aiuto della ragazza una finta consegna di denaro. Ieri poi l'epilogo: la vittima ha contattato Faggiano e gli ha detto che era pronta a dargli una prima rata dei 2000 euro richiesti: 500 euro. L'uomo, caduto nella trappola, ha indicato quindi il bar dove stamattina, alle 7.30, si sarebbero incontrati per la consegna, a Veglie. Questa mattina, dopo aver fotocopiato le banconote, i carabinieri hanno dunque circondato discretamente il bar. Ad un gesto della ragazza, precedentemente concordato per segnalare l'avvenuto passaggio di denaro, i carabinieri hanno bloccato l'uomo. In un primo momento Faggiano ha tentato di negare, dicedo che si trattava di soldi prestito, ma poi, incalzato dalle domande, è crollato ed ha ammesso la truffa. La sorpresa più grande per i militari operanti, però, sorpresa amarissima, si è avuta a seguito della perquisizione dell'auto e dell'abitazione. Oltre i sei casi di truffa consumata già denunciati e quello di truffa tentata per cui si stava procedendo, dalle carte sequestrate sono emersi altri tredici casi di truffe consumate non ancora denunciate. In totale, quindi, per almeno 19 volte Faggiano era riuscito a vendere un presunto posto di lavoro. Le somme percepite variano da un massimo di 12 mila euro ad un minimo di 1.000. Nell'attesa di sentire tutte le persone coinvolte, i militari hanno stimato che l'ammontare totale delle somme truffate vada ben oltre i 50mila euro. Le vittime, tra cui molti giovani, sono di varia provenienza: Lecce, Porto Cesareo, Veglie, Salice, San Donaci, San Pancrazio Salentino. Per ognuna delle vittime di questa truffa sono state trovate, divisi in fascicoli nominativi, le foto tessera, le fotocopie dei documenti d'identità, le bozze dei contratti preliminari di assunzione, i certificati medici di idoneità al lavoro, tutta documentazione che l'uomo chiedeva per rendere più credibile la truffa. L'arresto di Faggiano è avvenuto perché si è configurata un'aggravante prevista dal secondo comma dell'art. 640 c.p., che scatta nel caso in cui il reato sia stato commesso approfittando delle particolari circostanze in cui versano le persone truffate. In altre parole, si è riconosciuto il particolare stato di necessità delle vittime, tale da abbassare notevolmente la soglia di percezione dell'affidabilità e della credibilità altrui.

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