Meteo 

Inverno più caldo dal 1926, 60% dei giorni con temperature oltre la media

Non solo caldo ma anche una pesante siccità

L'inverno 2023-2024 è stato il più caldo dal 1926, ossia da inizio rilevazioni. Una stagione praticamente inesistente, dominato in lungo e largo dal caldo anomalo: ben 6 onde di calore in pieno inverno, con solo il 3% di giorni del trimestre moderatamente freddi. Il resto, anticiclone e caldo, a giorni eccezionale.

Poche anche le piogge, soprattutto su parte del Brindisino e in provincia di Lecce, dove si registra una siccità moderata a severa.

I dati dettagliati sono analizzati in un articolo del sito www.supermeteo.com.

«In questo non-inverno non c’è stato affatto spazio per il freddo (attenzione: non parliamo di gelo e neve, ma del “normale” freddo che dovrebbe fare in inverno alle nostre latitudini): solo il 3% dei giorni del trimestre invernale, infatti, sono stati moderatamente freddi (prima decade di dicembre 2023), poi il nulla totale: un altro 3% di giorni più, ma nella norma a gennaio, poi a febbraio siamo letteralmente piombati in primavera.
Ecco che oltre il 60% dei giorni invernali è trascorso con temperature sopra media, con oltre il 40% di giorni con caldo da moderatamente a eccezionalmente anomalo. Il caldo anomalo dell’inverno meteorologico 2022-2023 assume caratteristiche di assoluto rilievo anche su tutto il territorio delle tre province.  Nello specifico, risulta eccezionalmente caldo nelle zone di Galatina AM, Masseria Monteruga, Grottaglie, Gallipoli, Fasano, Ostuni e Ginosa Marina; estremamente caldo nelle zone di Leuca AM, Crispiano, San Giorgio Jonico, Nardò, San Vito dei Normanni, Massafra, Latiano e San Pietro Vernotico; molto caldo sul resto del territorio.

Non solo caldo anomalo, ma anche forte deficit idrico per la stagione invernale 2023-2024, soprattutto per la provincia di Lecce, dove si registra una siccità da moderata a severa nelle zone centrali. Siccità da moderata a severa anche per parte del Brindisino, sino alla Valle d’Itria. Meglio il Tarantino, soprattutto l’area tra San Giorgio Ionico e Lizzano e attorno a Castellaneta dove, grazie ad un paio di episodi alla fine del mese di febbraio, l’inverno meteorologico chiude nella perfetta normalità pluviometrica locale».

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