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Visite speciali nei beni FAI per il clima

Domenica 5 novembre all'Abbazia di Santa Maria di Cerrate a Lecce Rocce Salentine, custodi e oracoli del clima della Terra a cura di esperti e guide d’eccezione per conoscere e toccare con mano gli effetti del cambiamento climatico su paesaggio e ambiente, agricoltura e patrimonio storico.

In vista dell’annuale conferenza ONU sul cambiamento climatico (COP28), che si terrà negli Emirati Arabi Uniti dal 30 novembre al 12 dicembre prossimi e che vedrà i capi di Stato di 197 Paesi impegnati a trovare degli accordi per arrestare e mitigare il riscaldamento globale, il FAI - Fondo per l’Ambiente Italiano ETS rafforza la campagna #FAIperilclima - lanciata in concomitanza con la Cop26 nel 2021 - con un programma di iniziative volte a diffondere conoscenza sul tema del cambiamento climatico a partire dal lavoro che la Fondazione stessa porta avanti nei suoi Beni, dove la crisi ambientale si tocca con mano.

La crisi climatica è una priorità per i governi di tutto il mondo, ma tutti dobbiamo sapere e tutti possiamo agire per contrastarla, perché gli effetti sempre più evidenti e drammatici del riscaldamento globale riguardano la nostra vita e l’ambiente in cui viviamo, di cui siamo parte attiva e responsabile.

Il cuore della campagna saranno le visite speciali organizzate nei Beni FAI, nei fine settimana da sabato 4 a domenica 12 novembre: guide d’eccezione come climatologi, geologi, botanici, pedologi , agronomi e altri esperti condurranno il pubblico a osservare gli effetti concreti del cambiamento climatico sugli ambienti di cui il FAI si prende cura e illustreranno strategie e progetti di mitigazione e adattamento, già avviati o in essere, interventi e buone pratiche che tutti possiamo e dobbiamo adottare.

La varietà straordinaria dei Beni FAI, dalle Alpi alla Sardegna, dai pascoli alle zone umide, dal Negozio Olivetti in Piazza San Marco a Venezia al Giardino della Kolymbethra nella Valle dei Templi di Agrigento, consente di approfondire i diversi effetti del cambiamento climatico e permette di comprendere come questi possano minacciare l’ambiente e la nostra salute, provocando impatti negativi sulla biodiversità e gli ecosistemi, mettendo a rischio le colture e la produzione alimentare, danneggiando il patrimonio culturale e i nostri stessi luoghi di vita.

La grande varietà di temi, contestualizzati sui territori, e la ricchezza di competenze coinvolte in queste iniziative permette al FAI di costruire un quadro d’insieme in costante evoluzione da cui emerge la connessione tra le più diverse attività umane e le criticità ambientali in relazione al cambiamento climatico e di conoscere le molteplici competenze che investono, nei più diversi campi del sapere, in conoscenza e ricerca.

Sempre nell’ambito della campagna #FAIperilclima, il FAI seguirà da vicino i lavori della COP28 e ne racconterà lo svolgimento con news e interviste originali sui suoi canali web; martedì 21 novembre, anticipando l’apertura della conferenza, il FAI ne illustrerà le attese e commenterà le prospettive, coinvolgendo autorevoli esperti in un incontro webinar aperto a tutti, che verrà trasmesso in diretta da Casa Bortoli, Bene del FAI a Venezia, città simbolo del cambiamento climatico. Il webinar, condotto dal giornalista ed editorialista Emanuele Bompan, dal titolo Il tempo del clima, porterà a un confronto sui “tempi” stretti dell’azione necessaria per far fronte alla crisi climatica in diversi ambiti: economici, politici e sociali.

ABBAZIA DI SANTA MARIA DI CERRATE, Lecce
Domenica 5 novembre, ore 10:30
Rocce salentine, custodi e oracoli del clima della Terra - visita a cura di Paolo Sansò, geologo.
Il professore e geologo Paolo Sansò, docente di Geografia fisica e Geomorfologia dell’Università del Salento, ci guida in questo viaggio a ritroso nel tempo attraverso la lettura delle “tracce” ancora oggi visibili nelle rocce del Salento. Durante l’incontro si prenderà visione di alcune di queste testimonianze, come rocce e fossili, di importante significato paleoclimatico. L’appuntamento sarà l'occasione per parlare della crisi climatica in corso, per conoscere le sfide che ci attendono e riflettere sui diritti delle generazioni future. Al termine dell'attività, sarà possibile visitare il Bene e gustare il cestino tipico salentino fornito da Antichi sapori (cestino a scelta tra: Puccia salentina con capocollo di Martina Franca, caciocavallo e verdure grigliate di stagione e crostata con marmellata di fragole - Pitta di patate con prosciutto e formaggio e crostata con marmellata di fragole. Su prenotazione, entro due giorni prima dell'evento).


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