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La Pediatria e i minori con disforia di genere

Dal 19 al 21 maggio, Gallipoli e Lecce saranno sede del primo Congresso ''Narrazione circolare. Racconto di una pediatria differente''.

In questi ultimi anni le segnalazioni di bambini e adolescenti che non si riconoscono nel genere assegnato alla nascita sono in costante aumento. Anche se non sono ancora stati pubblicati studi formali sulla diffusione della disforia di genere nell’infanzia, secondo alcune ricerche il fenomeno si attesterebbe intorno al 2-3%, ma da più parti si ritiene che la percentuale potrebbe essere sottostimata.

I dati della letteratura scientifica internazionale suggeriscono che la percentuale di popolazione adulta transgender dovrebbe essere compresa tra lo 0,5 e l’1,2 del totale. Estrapolando questi dati alla popolazione italiana si arriva ad una stima di circa 400mila persone transgender. Aiutare queste persone, minori compresi, a uscire dall’invisibilità rappresenta il primo passo verso l’effettiva presa in carico di questa fascia di popolazione da parte del sistema sanitario, consentendo il miglioramento della qualità di vita e della salute, ma anche l’ottimizzazione della spesa sanitaria nazionale.

Quella transgender è una fascia di popolazione marginalizzata rispetto alle politiche sanitarie, con ostacoli nell’utilizzo dei servizi sanitari sia generali che specialistici. Parallelamente, deve crescere la sensibilizzazione verso queste persone sia da parte degli operatori sanitari che della popolazione in genere.

A spiegarlo è la SIMPE – Società Italiana Medici Pediatri, società scientifica che persegue, attraverso strumenti innovativi, la promozione della ricerca, della formazione e dell’informazione scientifica in ambito pediatrico, con un occhio particolarmente attento al ruolo sociale della corretta comunicazione delle informazioni scientifiche.

Gallipoli e Lecce saranno sede di dibattito su questi importanti temi, in occasione del primo Congresso ''Narrazione circolare. Racconto di una pediatria differente'', in programma dal 19 al 21 Maggio prossimi.

''Lo stigma sociale – afferma il Dott. Giuseppe Mele, Presidente Nazionale SIMPE - spesso spinge queste persone a non consultare il proprio medico. Un’alleanza con i pediatri è indispensabile: renderli più consapevoli delle problematiche sanitarie che riguardano il benessere e la salute dei transgender significa ridurre parte dell’isolamento e della sofferenza in cui questa fascia di popolazione può trovarsi. Le radici dell’inadeguatezza del personale sanitario nel trattare i bambini e gli adolescenti con disforia di genere affondano nella carenza di corsi dedicati all’interno delle facoltà universitarie, al fine di informare e sensibilizzare gli operatori''.

Il coordinamento e la responsabilità scientifica del progetto sono affidati al Prof. Francesco De Luca, cardiologo pediatrico, che ha puntato a sottolineare come l’impatto della corretta informazione possa essere determinante nella costruzione di una società più rispettosa e accogliente nei riguardi di tutti e di una medicina che sappia veramente disporsi all’ascolto di dubbi e bisogni, soprattutto dei più fragili. Nelle giornate di venerdì 19 e domenica 21, si procederà alla decostruzione di miti e falsi miti che contribuiscono alla disinformazione nel campo della salute infantile e si farà il punto sulle più aggiornate conoscenze scientifiche in tanti campi, alla presenza dei più grandi esperti nazionali (pediatri, neurologi, endocrinologi, psichiatri, giornalisti).

''Sabato 20, a Lecce, - sottolinea De Luca - si terrà una sessione scientifica pensata per coinvolgere e informare il territorio, scuole e università comprese, al rispetto dell’identità di genere, dell’orientamento sessuale e delle libere scelte di vita di ciascuno. Si cercherà di fare il punto, di rovesciare i diffusi stereotipi alla base di una narrazione mediatica distorta, che può avere un tragico impatto sul vissuto di molte persone''.


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