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Montagna Spaccata, Italia Nostra: ''Chioschi-bar illegittimi nonostante la sentenza del Consiglio di Stato''

In assenza della Valutazione di Incidenza Ambientale, la sezione Sud Salento preannuncia che si attiverà nelle sedi competenti per tutelare il sito.

In relazione alle notizie apparse sugli organi di stampa nei giorni scorsi secondo le quali risulterebbe regolare, per effetto della recente sentenza del Consiglio di Stato, la realizzazione di un nuovo chiosco-bar sulla costa di Galatone in prossimità della Montagna Spaccata, risulta necessario per Italia Nostra, per opportuna e completa conoscenza dei lettori, specificare alcuni aspetti di seguito riportati.

La Sezione Sud Salento di Italia Nostra segue da tempo, con preoccupazione, la vicenda della strisciante trasformazione ludico-commerciale della costa di Galatone, ricadente in area SIC (Sito di Interesse Comunitario) nonché ZSC (Zona Speciale di Conservazione).

La richiamata sentenza del Consiglio di Stato riguarda esclusivamente l’esito di contenzioso civilistico tra aziende concorrenti per l’assegnazione, tramite bando, del posteggio commerciale e - pertanto - non entra nel merito delle procedure autorizzative a monte del bando commerciale, di profilo urbanistico e ambientale, le quali sono state e sono tuttora oggetto di esposti alle competenti autorità da parte di Italia Nostra.

A parere di Italia Nostra, risulta pertanto necessario che, in relazione alla sentenza, sia messo in evidenza il fatto che la località Montagna Spaccata appartiene ad un sito di valenza comunitaria in ragione di molteplici valenze paesaggistiche, naturalistiche e storiche. Tale aspetto è determinante, perché il Documento Strategico per il Commercio di Galatone avrebbe dovuto acquisire la VINCA (Valutazione di Incidenza Ambientale) di competenza regionale, come da Direttiva Comunitaria 92/43/CEE – Habitat, par. 3 e 4.

Poiché tale procedura non risulta sia stata rispettata e, in base a consolidata giurisprudenza, il difetto della VINCA in area S.I.C. del Piano Commerciale detti chioschi risulterebbero abusivi e per i quali la Sezione Sud Salento preannuncia sin d’ora che si attiverà nelle sedi competenti.


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