Società Campi Salentina Galatina 

Nino Di Palma, il sacrificio del pilota salentino precipitato in mare per salvare vite

Nel giorno della Liberazione, la scuola di volo internazionale di Galatina ha ricordato il capitano di Campi Salentina, finito nell’Adriatico dopo l’attacco dei tedeschi

Lo chiamavano “comandante buono” Cosimo Di Palma, il capitano originario di Campi Salentina, morto dopo l’attacco dei tedeschi nel tentativo di salvare delle vite umane: nel 75esimo anniversario della Liberazione, a Galatina, il 61esimo Stormo ha reso omaggio a uno dei suoi eroi, precipitato in mare nella Seconda Guerra Mondiale, sacrificando il bene più prezioso per onorare i più alti ideali di Patria.

Dopo l’8 settembre del ’43, sulla base aerea di Galatina si avvicendarono quasi tutti i reparti dell’aeronautica militare oltre ad alcuni Reparti Alleati. Tra i tanti aviatori presenti, anche un ufficiale pilota di Campi Salentina, il capitano Cosimo Di Palma, per tutti semplicemente Nino.

Con l’incarico di comandante della 19esima squadriglia, il 14 maggio del 1944, decolla da Galatina per effettuare una missione di aviorifornimento in territorio greco; al rientro, la pattuglia di cui era a capo, è intercettata da caccia tedeschi. Il suo velivolo, un Cant Z 1007, viene danneggiato pesantemente dai colpi nemici, a bordo si contano diversi morti.

I comandi del grosso trimotore diventano sempre più rigidi, la carlinga è piena di fumo e le fiamme stanno per raggiungere anche la cabina. A poche miglia da Galatina, Di Palma rinuncia all’ammaraggio e ordina ai superstiti di lanciarsi con il paracadute, rimanendo da solo a tentare l’estrema impresa. In lontananza si intravede la costa ma le condizioni dell’aereo peggiorano improvvisamente. Gli attimi si fanno drammatici fino a quando il fuoco divampa e lo raggiunge.

L’aereo del capitano Cosimo Di Palma si inabissa nel Mar Adriatico. Per questa ultima gloriosa missione all’uomo verrà attribuita la Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Memoria. L’Aeronautica Militare, per rendere ancora più imperituro il suo ricordo, nel 1983 gli intitolerà l’aeroporto siciliano di Sigonella, sede del 41° Stormo.

“Celebrare gli uomini che hanno fatto la storia di questo aeroporto, rappresenta il modo migliore per onorarne e mantenerne viva la memoria”, ha dichiarato il colonnello pilota Alberto Surace, Comandante del 61° Stormo e della base aerea di Galatina, proseguendo “Ci siamo chiesti come poter dare rilievo al significato più profondo della ricorrenza nel rispetto delle disposizioni adottate per affrontare l'attuale emergenza sanitaria. E quale modo migliore se non ricordare i nostri Eroi: la loro vita, le loro gesta, i loro sacrifici sono un esempio per tutti e rappresentano uno sprone per il personale in servizio, ancor di più nell’attuale delicato momento storico”.

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