Curiosità Enogastronomia Porto Cesareo 

A Porto Cesareo arrivano gli Home Restaurant

Sarà possibile ospitare in casa propria commensali cui preparare le pietanze tipiche del territorio, a prezzi modici.

L’Amministrazione comunale di Porto Cesareo ha dato seguito alle numerose richieste pervenute tanto da Torre Lapillo che da Porto Cesareo, circa la possibilità di ospitare in casa propria commensali cui preparare le pietanze tipiche della nostra terra, a prezzi modici.

Quella degli home restaurant è una moda diffusa in fatto di ristorazione, nata sulla scorta delle case particular di Cuba e sempre più diffusa in occidente.

Si tratta di piccola ristorazione in un appartamento privato, dove si uniscono tradizione, amore per la cucina, alto senso di ospitalità. Non un'attività organizzata da professionisti, dunque, ma da chi vuole mettere a disposizione in determinati momenti pochi coperti attraverso i quali raccontare l'arte culinaria della propria terra.

Dopo l’approvazione in Consiglio comunale venerdì scorso, nel giro di alcuni giorni sarà disponibile il regolamento che disciplina questa attività e di cui sarà data comunicazione pubblica sul sito istituzionale de Comune. Chi voglia aprire un home restaurant deve avere determinati requisiti previsti dalla normativa vigente, una insegna esterna all'abitazione con diciture specifiche, ambienti adeguati in termini di igiene e agibilità e, presentando una SCIA di inizio attività agli uffici comunali, potrà avviare il suo piccolo ristorante casalingo.


Intanto, si segnala la presa di posizione di Gaetano Campolo, CEO della Home Restaurant Hotel Srl, che ha replicato alle recenti accuse di diffamazione rivolte al settore, in particolare in Puglia.

Secondo Campolo, l’accusa che per aprire un Home Restaurant sia necessaria la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) è una falsa notizia che danneggia ingiustamente il settore. Campolo ha sottolineato che il settore Home Restaurant rientra tra le attività private ed occasionali tutelate dalla Costituzione italiana (articolo 41), con il controllo delle autorità preposte, come confermato dal Ministero dell’Interno nel 2019.

Campolo ha anche richiamato un caso precedente, nel 2020, in cui il comune di Montopoli è stato condannato per aver richiesto la SCIA per aprire un Home Restaurant, dimostrando così l’illegalità di tale richiesta.

Il CEO ha respinto con fermezza le linee guida regionali, come quelle in Puglia, che impongono la SCIA per il settore Home Restaurant fino a 5.000 euro. Sostiene che nessun cittadino può essere costretto a presentare la SCIA per un’attività che, secondo la Costituzione italiana, è legittima senza tale autorizzazione.

Inoltre, Campolo ha chiarito che le regioni non hanno competenza su questo settore, come confermato dall’Unione Europea, poiché il settore Home Restaurant fa parte del Mercato della Concorrenza, quindi è di competenza statale. L’invenzione della SCIA da parte dei politici locali e della Regione Puglia viene definita un affronto alla Costituzione e alle direttive europee.

Infine, la Home Restaurant Hotel Srl ha annunciato l’intenzione di denunciare le azioni che danneggiano il settore del Home Restaurant, agendo a nome dei suoi associati. Questa presa di posizione del CEO Campolo è un segnale chiaro dell’impegno per difendere i diritti e l’integrità del settore Home Restaurant in Italia.


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