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In Salento la nuova tendenza dei matrimoni laici o simbolici

In crescendo le “case comunali” per il rito civile

Il Salento nuova meta del “Si lo voglio” sempre più dagli effetti speciali e meno religioso. Le giovani coppie scelgono location in riva al mare o in antiche masserie fortificate nell’entroterra, allestite per l’occasione con drappi bianchi, tulle e composizioni di fiori, per compiere il rito laico del matrimonio civile oppure quello simbolico (senza effetti giuridici), con i celebranti, al posto dei sacerdoti, a officiare il rito d’unione tra sposi, secondo un copione ben definito e strutturato sulla vita di coppia. Storie ed emozioni che si intrecciano tra loro, dando vita a eventi glamour in cui il turismo si apre al circuito nuziale. E la provincia di Lecce in questo sembra essere divenuta la terra prescelta per lo scambio delle promesse d’amore.

Centinaia le prenotazioni e i riti celebrati negli ultimi due anni. In crescendo le “case comunali”: location dedite alla ristorazione ma autorizzate a svolgere anche le unioni civili. In Salento se ne contano diverse già attive e altre in attesa di completare l’iter burocratico. Tra le più opzionate ci sono Casina calò, Oasi Quattro colonne, Villa vergine, Tenuta Tresca, Cala dei Balcani, Villa Elda, Tenuta Mascarini, Castello Monaci e Tenuta Monacelli. Di recente anche il comune di Lecce si è aperto al rito in strutture private.

I costi non sono proibitivi. Un rito civile/umanistico può costare tra le 500 e le 1000 euro, inclusi anche i gadget della celebrazione ed eventuali viaggi per lo spostamento del celebrante. A scegliere questa nuova forma di matrimonio, civile con tutti gli effetti di legge o solo simbolico sono spesso le giovani coppie di professionisti. Molti salentini d’origine che scelgono di tornare nella propria terra per il fatidico “Si” laico. Ma non solo, a scegliere la modalità “teatrale” del rito ci sono anche coppie impossibilitate a sposarsi in chiesa perché uno dei due componenti è divorziato, oppure agnostici o ancora, coniugi di culture o confessioni religiose diverse. Da questi fattori nasce quindi la scelta di celebrare l’amore in un format che accontenti le diverse esigenze, attraverso una cerimonia dove i protagonisti sono gli sposi e il loro vissuto. A dettare i tempi del rito, la figura del celebrante, che assume le vesti dello sceneggiatore e del regista della cerimonia, sia dal punto di vista tecnico che emozionale, e può anche con la delega di Ufficiale di Stato Civile occuparsi della parte burocratica, richiesta dalla legge, nei riti civili. In Salento, tra le pioniere del ruolo di celebrante c’è Lucianella Stifani, referente anche di Federcelebranti Puglia. “Il celebrante, è una figura richiestissima dalle coppie moderne. Il nostro compito, dopo aver conosciuto la coppia e ascoltato le loro attitudini – spiega Stifani - è costruire una scaletta coinvolgente, scrivere i testi, gli interventi, scegliere i brani musicali, inserire se richiesto un rito simbolico (il rito della sabbia, il rito dell’handfasting, il rito della luce) e gestire la durata della celebrazione per poi lasciare spazio al ricevimento nuziale in un contesto che racchiudo il sogno della coppia”.

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