Società Maglie 

Visita ai “Sepolcri”, la tradizione magliese del Giovedì Santo

Il rito profano vuole che i luoghi di culto da visitare debbano essere in numero dispari. Saranno pronti questa sera, gli altari di reposizione, quelli che cioè dove viene conservata l&rsquo...

Il rito profano vuole che i luoghi di culto da visitare debbano essere in numero dispari. Saranno pronti questa sera, gli altari di reposizione, quelli che cioè dove viene conservata l’Eucaristia al termine della messa vespertina del Giovedì Santo, la Messa in Coena Domini. Nella tradizione locale però, sono conosciuti come i “Sepolcri”. A Maglie, a restare aperte, fino a mezzanotte, saranno la Chiesa Madre, la Madonna delle Grazie, i Santi Medici, la Madonna della Scala, il Sacro Cuore, i Cappuccini, la Madonna Addolorata e la Chiesa dell’Immacolata, oltre a San Giovanni Battista a Morigino. Il rito profano vuole che i luoghi di culto da visitare debbano essere in numero dispari. Come scrive lo storico magliese Emilio Panarese, nel 1989, in “Riti e tradizioni pasquali in un paese del Salento”: “La chiesa viene attrezzata per l’arrivo dei fedeli. In uno degli altari laterali della chiesa viene esposto il Santissimo Sacramento per la comunione dopo la messa del giovedì e la liturgia del venerdì. Essi vengono riccamente ornati e addobbati con drappi di velluto, fasci di fiori, con candele e lumini e, soprattutto, con cene, con vasi o piatti cioè contenenti, dentro un cilindro di carta stagnola, cespi talliti di grano, di fave, di ceci o di lenticchie o di lupini, i cui semi, tenuti per un’intera giornata nell’acqua e per oltre venti giorni tra uno strato di umido tufo e al buio, germinano, per il mancato processo fotosintetico clorofilliano, disuguali ed esili filamenti di un pallido smorto giallo verdino, che saranno, prima di essere portati in chiesa, delicatamente fasciati da larghi nastri rossi”.    

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