Cronaca Politica Gallipoli 

Nautico di Gallipoli, Tar Lazio “restituisce” 12 milioni di euro alla Provincia

Il tribunale amministrativo ha accolto il ricorso proposto da Palazzo dei Celestini contro Regione, Ministero dell’Istruzione e Comune di Bari. Il Tar del Lazio con ordinanza cautelare pubbli...

Il tribunale amministrativo ha accolto il ricorso proposto da Palazzo dei Celestini contro Regione, Ministero dell’Istruzione e Comune di Bari. Il Tar del Lazio con ordinanza cautelare pubblicata il 3 agosto ha accolto il ricorso proposto dall’avvocato Francesco Baldassarre per conto della Provincia di Lecce contro la Regione Puglia, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, ed il Comune di Bari ed ha fissato la udienza pubblica per la discussione nel merito per il 28 febbraio 2017. Sono stati ritenuti fondati i motivi di ricorso proposti dal legale ravvisando nei provvedimenti impugnati la violazione dei principi di parità di trattamento, tutela della par condicio e del legittimo affidamento. La vicenda amministrativa ha origine quando il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, con decreto del 7 agosto 2015 assegnava alla Regione Puglia fondi pari a 21.633.515,50 di euro per la costruzione di scuole innovative e moderne dal punto di vista architettonico, ambientale, dotate di aule multimediali e di laboratori attrezzati. In seguito alla pubblicazione di un avviso pubblico e dopo l’esame di tutte le domande presentate, l’amministrazione regionale con determina dirigenziale del 12 ottobre 2015 n. 37 (pubblicata sul BURP n.138 del 22/10/2015) approvava la graduatoria unica delle manifestazioni di interesse acquisite e ritenute ammissibili per la costruzione di scuole innovative, e nell’ambito della stessa al primo posto risultava posizionato (punteggio 164) il Comune di Bari con un intervento stimato pari a 9.500.000 euro, ed al secondo posto (punteggio 162) si classificava la Provincia di Lecce con un intervento stimato pari a 12 milioni di euro, destinato alla demolizione e ricostruzione dell’Istituto Tecnico Nautico nella città di Gallipoli. Secondo l’ordine della graduatoria i due interventi sommati esaurivano la disponibilità delle risorse finanziarie assegnate dal Miur alla Regione Puglia e pari a 21.633.515,50 di euro. Tuttavia accadeva che il Comune di Bari - dopo la conclusione della procedura di evidenza pubblica e persino dopo l’approvazione della graduatoria finale di merito - proponeva alla Regione Puglia una nuova stima del costo del progetto rideterminando la spesa per l’intervento da 9.500.000 di euro a 18milioni di euro. Questa nuova valutazione dei costi del progetto interamente rivisitato veniva accettata dalla Regione Puglia e dal Miur, e l’amministrazione provinciale di Lecce guidata dal Presidente Antonio Gabellone immediatamente insorgeva per difendere il finanziamento che garantisce la ricostruzione e la salvezza dell’Istituto Nautico di Gallipoli proponendo ricorso al Tar del Lazio. Nel ricorso fra i vari motivi dedotti dall’avvocato Baldassarre si denunciava l’illegittimità delle decisioni assunte perché nelle procedure di evidenza pubblica, siano esse gare di appalto, concorsi pubblici, bandi per finanziamenti o contributi, le domande presentate dai concorrenti corredate della relativa documentazione amministrativa, tecnica ed economica, una volta inviate tempestivamente all’amministrazione che ha indetto l’avviso pubblico non possono essere modificate, variate, integrate, pena la inevitabile violazione dei principi di trasparenza, imparzialità e par condicio, che costituiscono le regole fondanti di ogni procedura selettiva pubblica. In questa vicenda, invece, è accaduto che dopo il provvedimento di approvazione della graduatoria uno degli enti concorrenti, e segnatamente il Comune di Bari, ha rinegoziato con la Regione Puglia con il consenso del Ministero, al di fuori di ogni forma di evidenza pubblica e delle condizioni fissate nel bando, il contenuto del proprio progetto modificandolo in maniera così significativa tanto da raddoppiare il costo dell’intervento, che è passato da nove milioni di euro a 18 milioni di euro. Un’altra grave illegittimità denunciata da Baldassarre attiene alla circostanza che il Comune di Bari nell’intervento per la costruzione del polo scolastico ha ricompreso anche il liceo, sebbene l’edilizia scolastica per gli Istituti secondari superiori è una materia riservata alle province sia dall’art.19 del T.U. degli EntilLocali (D.Lgs.n.267/00), sia dall’art.1, comma 85, della Legge 07/04/2014 n.56 (c.d. Legge Delrio). Mel giudizio promosso dalla Provincia di Lecce sono intervenuti per sostenere le ragioni dell’Ente sia l’Istituto Nautico, con gli avvocati Maria Cristina Antonucci e Marina Elia, sia l’associazione Amici dell’Istituto Nautico commercianti ed imprenditori di Gallipoli, con l’avvocato Alberto Pepe. Con la recente decisione cautelare il Tar Lazio, ha restituito alla Provincia di Lecce i 12 milioni di euro indispensabili alla demolizione ed alla ricostruzione dell’Istituto Nautico. In questi anni, infatti, poiché la sede storica dell’Istituto è stata dichiarata inagibile, gli studenti ed i docenti sono stati costretti a svolgere l’attività didattica in un edificio di fortuna non attrezzato, messo temporaneamente a disposizione del Comune e comunque inidoneo all’attività scolastica.  

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