Luoghi Cavallino Il segreti del castello di Cavallino tra fantasmi, tesori e astrologia Nel castello salentino ritrovate anche ossa umane insanguinate. Tra i misteri del luogo, anche fantasmi e un fantomatico tesoro mai ritrovato. Un castello di Cavallino come non lo avete mai immagin... 07/07/2016 a cura della redazione circa 2 minuti Nel castello salentino ritrovate anche ossa umane insanguinate. Tra i misteri del luogo, anche fantasmi e un fantomatico tesoro mai ritrovato. Un castello di Cavallino come non lo avete mai immaginato, tra misteri degni di un libro giallo, fantasmi, tesori e segreti astrologici. A svelare questo aspetto inedito della struttura costruita tra il '500 ed il '600 è Mario Cazzato, un architetto appassionato degli angoli più segreti del Salento, che ne illustra una storia poco conosciuta. "Questo castello cinque-seicentesco conserva nella Galleria il ciclo astrologico più vasto dell'Italia meridionale del secolo XVII" spiega. "Nello stesso ambiente c'è inoltre, disposto su più livelli un notevolissimo apparato scultoreo di carattere moraleggiante eseguito a metà dello stesso secolo dallo scultore palermitano Carlo Aprile che, tra l'altro, eseguí nel cortile la statua colossale raffigurante il capostipite dei Castromediano, duchi di Cavallino, Kiliano di Limburg. Un'antica credenza vuole che nel punto dove posa lo sguardo questa statua si nasconda un tesoro: circostanza che ha provocato non pochi danni alle strutture del castello da parte di ignoti cacciatori di tesori. Ma il fatto che stiamo per narrare è più recente e se ne occupò addirittura Il Tempo di Roma in una corrispondenza da Cavallino del 28 agosto del 1963". Con tanto di fonte, Cazzato ricostruisce e porta alla luce allora quanto di più inaspettato: "Questo è il roboante titolo dell'articolo: 'Vecchi fantasmi e nuovi castellani in Puglia. Un medico - medium ha nostalgia degli spettri suoi ex coinquilini. Nel maniero di Cavallino a mezzanotte si udivano rumori di ferraglie. Ma tutto finí quando il padrone di casa trasferì al cimitero una teca con ossa umane insanguinate'. Quel medico era Mario Gorgoni proprietario di una parte del castello, collezionista e studioso di scienze occulte. Il Gorgoni aveva addirittura chiamato 'passo dei crociati' questo sferragliare di fantasmi tra cui una dama bianca che attraversava tutte le stanze a mezzanotte,ovviamente. Per chiarire il fenomeno il Gorgoni nel 1933, rovistando tra i vecchi muri del castello, trovò in una nicchia murata un altare con una teca contenente ossa umane ancora insanguinate". Un ritrovamento che alimenta una leggenda: "Quando trasferì la teca nel cimitero scomparvero per sempre il 'passo dei crociati' e la tormentata dama di mezzanotte. Questa è la storia così come la raccontò Mario Gorgoni al giornalista. Non sappiamo il luogo preciso dove fu nascosta la teca, ma chi oggi si recasse al cimitero di Cavallino può ancora ammirare ancora un'epigrafe bizantina collocata sulla cappella cimiteriale( S.Maria del Monte) e la tomba di Sigismondo Castromediano".
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