Solidarietà Lecce 

Serata di solidarietà per il popolo curdo, appuntamento all'Arci-Zei

Incontro dibattito per approfondire la situazione politica alla luce dei recenti attacchi dell'Isis.  Serata di solidarietà per il popolo curdo domani a Lecce. L’iniziativa preved...

Incontro dibattito per approfondire la situazione politica alla luce dei recenti attacchi dell'Isis.  Serata di solidarietà per il popolo curdo domani a Lecce. L’iniziativa prevede un incontro dibattito dalle 18.00 alle 20 presso l’Arci – Zei di Lecce e a seguire, dalle 20 alle 22, volantinaggio con musica curda, striscioni e cartelloni di solidarietà in Piazza Castromediano. All’incontro dibattito parteciperanno Ylmaz Orkan vice presidente del Konkurd e membro del KNK e Hasti Fatah, della comunità curda a Torino. Il Kurdistan, un territorio di 500mila Kmq. e con una popolazione di quasi 40 milioni di abitanti, da quasi un secolo è stato sotto la sferza repressiva degli stati (Turchia, Iraq, Iran e Siria) che, spartendoselo, lo hanno frammentato. Ma il suo popolo non si è mai piegato, nè si sta piegando oggi di fronte all’avanzata dell’ISIS, che nessuno riesce o non vuole fermare non permettendo loro di invadere i loro cantoni. E mentre a Mosul l’esercito irakeno – addestrato per dieci anni dagli USA -  non solo non è stato capace di fermare 3000 miliziani dell’ ISIS, ma ha disertato in massa, lo stesso giorno dell’assalto, lasciando sul campo uniformi e armi per i miliziani ISIS, a Kobanê, le Unità difensive del popolo (YPG) e le Unità difensive della donna (YPJ), da sole e da ben 25 giorni resistono contro gli assalti di 8 mila qaedisti dell’ISIS, dotati di armi pesanti. Con un tesoro di oltre 2 miliardi di dollari l’Isis di Abu Bakr al-Baghdadi è il gruppo terrorista più ricco del Pianeta ed il maggiore finanziatore è il Quatar. Ma perché l’ISIS vuole distruggere Kobanê ?   La città è il centro di uno dei tre cantoni (gli altri due sono Afrin e Cizre) che si sono costituiti in “regioni autonome democratiche” di una confederazione di “curdi, arabi, assiri, caldei, turcomanni, armeni e ceceni”, come recita la Carta della Rojava (come si chiama il Kurdistan occidentale o siriano). È un testo che parla di libertà, giustizia, dignità e democrazia; di uguaglianza e di “ricerca di un equilibrio ecologico”. Nella Rojava il femminismo è incarnato non soltanto nei corpi delle guerrigliere in armi, ma anche nel principio della partecipazione paritaria a ogni istituto di autogoverno, che quotidianamente mette in discussione il patriarcato. E l’autogoverno, pur tra mille contraddizioni e in condizioni durissime, esprime davvero un principio comune di cooperazione, tra liberi e uguali. E ancora: coerentemente con la svolta anti-nazionalista del PKK di Öcalan, a cui le YPG/YPJ sono collegate, netto è il rifiuto non solo di ogni assolutismo etnico e di ogni fondamentalismo religioso, ma della stessa declinazione nazionalistica della lotta del popolo curdo. Alla rete di solidarietà con il popolo curdo aderiscono: ANPI della provincia di Lecce; ARCI della provincia di Lecce; Anpi  di Martano; Arci – Zei di Lecce; Binario 68 occupato; Mujmuné Asuddinessunnord  di Leverano); PRC provinciale; reAzione – Spazio sociale  di Castrì; Coll. “TESLA” di San Pietro in Lama.

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