Società Lecce 

Io ci provo, il teatro entra in carcere

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Alle Knos il primo incontro di presentazione del progetto di laboratorio teatrale con i detenuti del carcere di Lecce. Sala piena ieri sera alle manifatture Knos per il primo appuntamento di “Io ci provo” dentro e fuori dal carcere, il progetto finalizzato alla realizzazione di uno spettacolo teatrale  - Ubu Re - con i detenuti della casa circondariale di Lecce. Il ciclo di incontri che ha preso il via ieri sera  racconta il lungo percorso del laboratorio  rivolto ai detenuti della sezione maschile della “Casa circondariale Borgo S. Nicola” di Lecce. Un progetto iniziato nel 2005 nel carcere di Taranto e adesso approdato nel capoluogo salentino. A curare la presentazione, finalizzata a sensibilizzare e coinvolgere la cittadinanza nel progetto, sono stati il gruppo di 'Factory Compagnia Transadriatica' e le Manifatture Knos.  Molto partecipata anche la proiezione della testimonianza video sul laboratorio del 2012 intitolata "Io non sopporto niente e nessuno, nemmeno Spoon River".   "Gli incontri, che si svolgeranno da Febbraio ad Aprile 2013" spiegano gli organizzatori, "vogliono realizzare un processo di adesione al progetto e di sensibilizzazione rispetto alla tematica carceraria, preparando il pubblico alla visione e alla comprensione dello spettacolo Ubu re, che chiuderà il ciclo di appuntamenti". Il progetto Io ci provo nasce e si sviluppa per dare la possibilità ai detenuti di sperimentare attraverso il teatro uno strumento per interrogare il mondo e se stessi sul rapporto tra l'individuo e la collettività, tra il "dentro e il fuori". Una riflessione che porta a intravedere la possibilità di abbattere i confini e le barriere psicologiche, sociali ed esistenziali e a immaginare, attraverso l'arte, un nuovo percorso di vita, un'altra strada percorribile, un'altra opportunità. Uscendo dal carcere, "Io ci provo" prova ad assolvere un compito informativo, conoscitivo e divulgativo su cosa realmente significa vivere, lavorare e fare teatro dietro le sbarre. In altri termini, dopo aver portato il fuori dentro, adesso mira a portare il "dentro" fuori, perché il ripensamento dell'individuo diventi il ripensamento di una comunità. Da questa idea nascono 5 incontri che, nella diversità delle prospettive adottate e dei temi trattati, metteranno al centro del discorso il carcere e le persone che ci vivono. All'incontro hanno partecipato Paola Leone, ideatrice del progetto, pedagoga teatrale e regista della compagnia "Io ci provo"; Fabio Zacheo, responsabile dell'area trattamentale della Casa circondariale Borgo S. Nicola di Lecce, e Salvatore Colazzo, docente della cattedra di Pedagogia Sperimentale e promotore della Summer School sul Teatro Sociale di Carpignano Salentino.  

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