Ambiente Politica 

Mega eolico in mare: arrivano i primi No dalla politica

Discussione aperta sul progetto “Odra” presentato dalle multinazionali Falck Renewables e BlueFloat Energy per il tratto di mare a sud di Otranto, compreso tra Porto Badisco e Castro.

Si allarga il dibattito politico sul mega impianto eolico marino in Salento e dopo i no di alcuni sindaci dell’area interessata arrivano nuovi pareri contrari sul progetto “Odra” presentato dalle multinazionali Falck Renewables e BlueFloat Energy per il tratto di mare a sud di Otranto, compreso tra Porto Badisco e Castro.  Circa 100 le torri eoliche galleggianti previste dal progetto.

Dubbioso sul tema l’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Alessandro Delli Noci, che incontra oggi in Regione le multinazionali promotrici di “Odra”. “Attendo di conoscere il progetto tecnico per un’analisi complessiva. In linea generale – spiega Delli Noci – penso che iniziative come questa non debbano essere considerate singolarmente ma vadano inserite in un piano energetico regionale che consideri le aree paesaggisticamente più compatibili, rispetto ad altre, per accogliere questi impianti. Un giudizio prettamente politico mi porta al momento a ritenere l’area tra Otranto e Castro, seppur favorevole per le condizioni del vento, non compatibile dal punto di vista dell’impatto ambientale. Assodata inoltre l’importanza della transizione energetica – aggiunge l’assessore - vogliamo comprendere che apporto energetico potrà garantire questo parco alla nostra regione”.

Perplessità espresse anche da Massimo Toma, coordinatore Provinciale di Italia Viva. “E’ necessario portare a termine l’iter riguardante la costituzione dell’Area Marina Protetta Otranto-Leuca e chiediamo ai cittadini, alle comunità locali e alle Istituzioni di costruire con loro un Piano Energetico condiviso, in grado di affrontare questi progetti senza creare disagi con il territorio e soprattutto senza disperdere le ricchezze del nostro Salento”. Più dura la posizione del segretario provinciale di Sinistra Italiana, Danilo Scorrano. “ È l'ennesimo tentativo da parte di multinazionali, nel caso specifico,  della Falck Renewables e di BlueFloat Energy, di aggressione al paesaggio in nome di mega impianti di energia rinnovabile. Non è così che si fa la transizione ecologica e si esce dalla schiavitù delle fonti fossili. La richiesta di autorizzazione a nuovi impianti, dagli effetti così devastanti, peraltro, ha ancora meno senso in Puglia e nel Salento, che sono tra le prime aree in Italia per produzione di energia, utile al fabbisogno nazionale, da fonti alternative. Il piano regionale dell'energia dovrà tenere conto di tutto ciò, e rifiutare logiche di sfruttamento e colonizzazione del territorio, da chi in nome del mero profitto passa come un carrarmato sulle volontà delle popolazioni e sbeffeggia le istituzioni locali.

Registriamo con soddisfazione, la posizione di contrarietà a questo impianto dell'assessora all'ambiente Anna Grazia Maraschio e quella di tutti coloro che si sono espressi a difesa delle acque di mare tra Otranto e Castro. Teniamo alta la guardia su questa ed altre manovre che possono mettere in pericolo ambiente e paesaggio”.


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