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Camusso in Puglia: “Necessaria politica unitaria per far ripartire il Sud”

Il segretario generale Cgil ha partecipato al convegno che si è svolto alla Fiera del Levante di Bari. Il Mezzogiorno ha bisogno di ripartire e per farlo è necessario che le Regioni a...

Il segretario generale Cgil ha partecipato al convegno che si è svolto alla Fiera del Levante di Bari. Il Mezzogiorno ha bisogno di ripartire e per farlo è necessario che le Regioni agiscano in sinergia, abbandonando la logica della frammentazione. È quanto emerso dal convegno organizzato nella Fiera del Levante, da Filctem-Cgil “Cantiere Mezzogiorno: le proposte per tornare a crescere” al quale ha partecipato anche il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. Obiettivo della Filctem-Cgil con il convegno e con la creazione di Cantiere Mezzogiorno, è quello di contribuire alla elaborazione di un piano industriale in grado di rilanciare sviluppo e occupazione, in un'area del paese che continua ad accumulare ritardi nel suo posizionamento competitivo. «Bisognerebbe fare una politica innanzitutto unitaria delle Regioni del Mezzogiorno – ha detto la Camusso - pensare a quali sono le infrastrutture che devono attraversare tutti e collegare l'insieme del Paese e non frantumare in tanti piccoli interventi che – ha continuato - alla fine rischiano di ripercorrere la stessa logica degli anni che abbiamo alle spalle: quello di accontentare singoli poteri o singoli localismi, invece di avere un'idea unitaria del bisogno del Mezzogiorno». Perché riparta il Sud, è necessario anche che le imprese riprendano ad investire. «Cantiere Mezzogiorno – ha spiegato la Camusso - deve portare come per tutto il Paese a decidere quali sono gli indirizzi, i settori sui quali si deve investire, come utilizzare positivamente le energie e non dimenticarsi mai che quando si dice che siamo il secondo Paese industriale – ha concluso - lo siamo perché tutta la penisola è attraversata dall'industrializzazione e non ci può essere un Mezzogiorno che l'abbandoni». La proposta fatta dalla Filctem parte dalla ottimizzazione dell'utilizzo dei fondi strutturali 2014-2020 che ammontano a 56 miliardi di euro, superando la frammentazione degli interventi. A questo proposito il viceministro dello Sviluppo economico, Teresa Bellanova, ha sottolineato che «è finito il tempo per cui si devono fare interventi spot. Il Mezzogiorno – ha spiegato - ha bisogno di recuperare velocità di spesa e individuare le opere da fare. Questa parte del territorio ha bisogno di una maggiore presenza produttiva, di maggiore creazione di opportunità di lavoro. Il Mezzogiorno – ha concluso - non è solo sole e divertificio, penso che bisogna rafforzare la presenza del manifatturiero. Necessario un governo serio fra governo e Regioni». Cantiere Mezzogiorno, prevede, tra l'altro, che una politica industriale che vuole accelerare lo sviluppo deve puntare il dito sulle infrastrutture e sulle reti, materiali e immateriali. Inoltre fare sviluppo e occupazione, soprattutto giovanile, significa sostenere l'imprenditorialità meridionale che potrebbe arricchirsi con la creazione di Zes (Zone economiche speciali) da utilizzare in aree particolarmente depresse. Fonte: Barisette. 

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