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Spostamento delle pensioni, interviene il Fli Lecce

           *************** SPAZIO PUBBLICITARIO *************** “L’intera legge di Stabilità” si basa su principi che ...

           *************** SPAZIO PUBBLICITARIO *************** “L’intera legge di Stabilità” si basa su principi che sono “ancora molto lontani dal raggiungimento dell’obbiettivo di uguaglianza e giustizia tra i cittadini”, è il giudizio che non lascia spazio a interpretazioni quello esternato da Silvia Pispico, segretario provinciale di FLI Lecce. Ancora una volta ad essere stati colpiti sembrano infatti essere le fasce di cittadini più deboli, quelli che fanno fatica semplicemente ad arrivare a fine mese od a far fronte alle scadenze fisse, come i pensionati. Questi ultimi, già a partire dal prossimo capodanno, si potrebbero trovare avanti all'amara constatazione che, nonostante le polemiche, il governo abbia deciso di non fare marcia indietro, portando la data di accredito delle pensioni dell'Inps ex Inpdap (coinvolgendo oltre 800 mila persone) al 10 del mese. Ci sarebbero così da un minimo di nove, ad un massimo di 12 giorni (considerate eventuali festività, sabati e domeniche) che farebbero slittare l'incasso dell'assegno nella maggior parte dei casi già con delle scadenze programmate in precedenza (come le rate dei mutui, il pagamento dei prestiti a pensionati Inps, ecc). Un problema che non dovrebbe essere sfuggito all'esecutivo al momento di decidere di applicare questo provvedimento che, perciò, rimane incomprensibile, come sottolinea il segretario provinciale di FLI Lecce, che rivolge un invito molto chiaro a Matteo Renzi, spronandolo “ad uscire dalle stanze del ‘Palazzo’ per riprendere il contatto con la realtà”, perché se fossero loro a dover vivere con uno stipendio di “500 euro, compresi i carichi famigliari, forse potrebbero rendersi davvero conto di quanto sia difficile arrivare alla fine del mese”. Il governo ha, come noto, fatto dietro front per lo slittamento delle pensioni di 15 milioni di italiani, per cui viene da chiedersi se il grande sacrificio che verrebbe imposto agli 800 mila ex dipendenti pubblici (invece non risparmiati) sia davvero la chiave per poter risolvere i problemi di un bilancio, che sembra non volgere al meglio se non sui numeri che riempiono le pagine delle previsioni e delle stime. Intanto il FLI Lecce promette di dare battaglia senza arrendersi.

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